Non ci sono più dubbi: la morte di Manuela Bailo non è stato un incidente. A fugare ogni dubbio è l’autopsia: un taglio profondo è stato riscontrato sulla carotide di Manuela Bailo sarebbe la causa della morte della 35enne di Nave, in provincia di Brescia, uccisa dal suo amante Fabrizio Pasini, che ha confessato domenica notte dopo essere tornato da due settimane di vacanza in Sardegna con moglie e figli. “Ha usato un’arma bianca”, sostengono gli inquirenti. “La morte di Manuela è avvenuta attraverso un’arma da taglio che ha comportato la recisione della carotide”, ha precisato il procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno. “Abbiamo litigato, ci siamo spinti ed è caduta dalle scale”, aveva raccontato inizialmente Pasini. “Sui gradini non è stato trovato sangue”, ha spiegato, invece, il sostituto procuratore Francesco Milanesi durante la conferenza stampa. “Riteniamo – ha aggiunto il magistrato – che sia stata uccisa con un’arma bianca per la natura della lesione e per il tratto netto”. (Continua a leggere dopo la foto)
Agli atti di quello che è stato un giallo durato oltre due settimane ci sono i tentativi di depistaggio delle indagini da parte dell’uomo che ha utilizzato per tre giorni il cellulare di Manuela Bailo, oramai morta, mandando messaggi ad amici e parenti facendola credere ancora in vita. “Ha avuto una lucidità mentale in netta contrapposizione con l’ipotesi dell’incidente”, ha spiegato alla stampa il procuratore bresciano parlando del comportamento del reo confesso nei giorni successivi all’omicidio. (Continua a leggere dopo la foto)
Intanto, come riporta Il Giorno nell’edizione odierna, anche ieri i carabinieri della Scientifica hanno battuto a tappeto con il Luminol la casa dell’omicidio di Ospitaletto. Gli accertamenti dovrebbero proseguire oggi nella villetta della famiglia Pasini, sempre in provincia bresciana. Dalle 21 in poi invece è stato ispezionato con il reagente chimico alle tracce biologiche il Suv Mitsubishi scuro. L’uomo l’ha usato per trasportare ad Azzanello il cadavere ‘confezionato’ in un sacco della spazzatura. Nella tasca della portiera, ha dichiarato il 48enne, c’erano due coltelli, uno da campeggio e l’altro appartenuto al padre morto un paio d’anni fa. Sotto la lente infine gli indumenti indossati tra il 28 e il 29 luglio, un paio di pantaloncini blu e un paio di ciabatte. Passata quella tragica notte, Pasini li ha lavati e li ha portati con sé in ferie in Sardegna. (Continua a leggere dopo la foto)
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In un video diffuso nelle ultime ore, invece, si possono rivivere le ultime dodici ore di vita di Manuela Bailo. Le riprese sono state effettuate da una telecamera situata nella villetta dei vicini di casa della madre di Pasini, in via Allende a Ospitaletto. Nella prima parte, registrata alle 3.57 della notte tra il 28 e il 29 luglio, si vede Manuela che, scesa dall’auto di Pasini, lo aspetta mentre parcheggia. I due – secondo quanto dichiarato dall’omicida – erano appena stati all’ospedale Civile a causa della frattura di una costola patita dall’uomo che, a detta sua, sarebbe caduto. La versione della visita ospedaliera è stata confermata anche dagli inquirenti. La seconda parte del video, invece, inquadra ancora l’abitazione di Ospitaletto: sono le 6,15, si vede solo il Pasini a torso nudo. Di Manuela non c’è più traccia…
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