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Coronavirus, altre regioni da gialle a ‘zona rossa’: quali sono e perché

L’Alto Adige diventa zona rossa. La decisione arriva dopo che pochi giorni fa Bolzano e altri 10 Comuni erano stati messi in zona rossa. La giunta provinciale sceglie la linea dura nonostante il governo abbia inserito la provincia in zona gialla. Nelle ultime 24 ore registrati 781 casi su quasi 3mila test: tasso di positività al 26%. Ciò significa che si passerà alla didattica a distanza nelle scuole di ogni ordine e grado, verranno chiuse le scuole d’infanzia e gli asili, chiuderanno anche i servizi alla persona, come parrucchieri ed estetisti.

Inoltre, si potrà entrare ed uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro o di salute. Una stretta che bypassa la decisione del governo di inserire la provincia in area gialla, sulla base dei 21 indicatori fissati dall’Iss. Come segnala l’Ansa, il report dell’Istituto Superiore di Sanità è in arrivo nelle prossime ore, con il termometro dei dati che potrebbe allargare la stretta anti-contagio nel Paese. Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio (gialla, arancione e rossa) ci sono il Governo, la cabina di regia sul Covid e il Cts (Comitato Tecnico Scientifico). (Continua a leggere dopo la foto)


E proprio in base agli indicatori fissati dall’Iss ci sono altre tre regioni italiane che rischiano di diventare ‘zona rossa’: Campania, Veneto e Toscana. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, continua nella sua protesta riguardo alla prima classificazione in fascia gialla della Regione e commenta: “Proclamare la Campania zona rossa è una decisione inevitabile, anzi è una decisione tardiva”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ad attendersi una ricollocazione anche la Regione Toscana, che al momento si trova nella ‘Zona gialla’. La Regione sta lavorando a un piano per arginare il preoccupante aumento di contagi nelle Rsa, uno dei centri di trasmissione più forti del territorio. Su circa 12.500 pazienti delle oltre 300 strutture, 1.103 risultano contagiati, mentre tra gli operatori si registrano circa 100 casi. Il governatore del Veneto Zaia continua ad insistere sulla prevenzione, anche perché se va avanti di questo passo anche il Veneto rischio di uscire dalla zona gialla per entrare in quella arancione o rossa. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Il futuro ce l’abbiamo in mano noi, non tanto la macchina sanitaria. – ha detto – I responsabili del Suem mi hanno spiegato che, malgrado le migliaia di pazienti trattati, nessun operatore si è infettato in questi 8 mesi. Quindi, se tutti portassimo sempre la mascherina avremmo grandi risultati. Se nessuno, per assurdo, portasse la mascherina qui in Veneto, è garantito che noi oggi saremo in ‘zona rossa’. Se qualcuno non l’ha capito, continui a non portare la mascherina, poi però non si lamenti perchè lo chiudono in casa”.

Spara alla moglie, i figli e il cane, poi si uccide. Tutti morti tranne la bimba

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