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“Preso a pugni in testa”. Rissa choc alla Camera, coinvolti decine di deputati

  • Italia

Momenti di tensione oggi alla Camera durante il dibattito sull’Autonomia differenziata (ddl Calderoli). A farne le spese un commesso e il deputato del movimento Cinque Stelle Leonardo Donno, colpito con dei pugni in testa. “Un deputato della Lega gli ha dato due pugni in testa”, denuncia il parlamentare di Avs Marco Grimaldi. Secondo quanto si apprende, il protagonista dell’aggressione sarebbe stato Igor Iezzi. Nell’Aula di Montecitorio sono intervenuti i medici, che hanno portato via Donno – visibilmente sconvolto – in carrozzina.

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“L’aggressione avvenuta alla Camera ai danni di Leonardo Donno è un fatto gravissimo e vergognoso. Il nostro deputato voleva solo consegnare una bandiera italiana al ministro Calderoli, quando è stato aggredito fisicamente da parlamentari della maggioranza tra cui il leghista Iezzi, venendo colpito con pugni e finendo a terra”.


Autonomia, rissa alla Camera: pugni in testa a deputato M5s

Chiediamo provvedimenti seri e immediati contro questo atto di vero e proprio squadrismo perpetrato all’interno delle istituzioni che infanga la nostra democrazia e qualifica chi lo ha compiuto”, ha comunicato con una nota il Movimento 5 stelle. ”Tutto è iniziato con il gesto irrispettoso e oltraggioso di Donno – ha affermato Federico Mollicone, esponente di Fratelli d’Italia – Donno in maniera sarcastica e irrispettosa voleva mettere sulle spalle di Calderoli la bandiera italiana”.

“A quel punto è scattato il parapiglia ma senza contatto fisico. Donno si è buttato a terra e ha fatto una sceneggiata…”. Per Elly Schlein si tratta di fatti gravissimi. “Non è possibile riprendere i lavori in questo clima di crescente violenza verbale e addirittura fisica”. “Prima la destra ha intimato a Braga di stare zitta, poi un deputato della Lega è stato espulso per aver fatto per tre volte il simbolo della Decima Mas”.

“Infine l’aggressione fisica, violentissima con pugni ripetuti a un parlamentare del M5S”, ha detto Schlein. “A 100 anni dall’omicidio Matteotti non si devono e non si possono vedere queste immagini, non pensino di fermare i nostri diritti di opposizione contro le riforme con cui stanno stravolgendo l’Italia”, ha concluso.


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