Paura sull’aereo sul quale viaggiava il ministro della Difesa Guido Crosetto. La cabina del velivolo, un Falcon 900 con il quale il ministro stava rientrando a Roma da un vertice dei ministri Nato a Bruxelles, si è riempita di fumo intorno alle ore 15, poco prima che venissero avviate le manovre di atterraggio.
Pare che il fumo provenisse dal vano bagagli. A quel punto sono scattate le procedure di emergenza e il comandante ha chiesto la massima priorità per atterrare all’aeroporto romano di Ciampino. L’atterraggio è andato bene e le persone che si trovavano sull’aereo sono state fatte uscire in sicurezza. Tutti stanno bene.

Atterraggio di emergenza dell’aereo del ministro Guido Crosetto
Le cause del malfunzionamento del Falcon 900 sono ancora da accertare, ma – a quanto risulta all’agenzia AdnKronos – l’aereo su cui viaggiava il ministro appartiene a un modello di prima generazione e avrebbe dovuto già essere dismesso; sarà invece operativo fino al prossimo anno.

Nella ministeriale Difesa della Nato, il ministro Crosetto “ha detto che non è d’accordo” a prendere per il lungo termine “un impegno” di erogare “40 miliardi” di euro l’anno di aiuti militari per l’Ucraina, come proposto dal segretario generale Jens Stoltenberg. “Sarebbero stati 3 miliardi e mezzo all’anno per noi, visto che abbiamo già difficoltà a raggiungere il 2%” del Pil destinato alla difesa.

“È emerso l’impegno da parte di quasi tutti i Paesi della Nato ad aumentare oltre il 2% la spesa militare e io ho ribadito la difficoltà dell’Italia collegata ai vincoli del Patto di stabilità europeo: non si può avere una posizione di un certo tipo qui e un’altra a 2 chilometri di distanza, magari dovrebbero essere concordate politicamente insieme perché alcuni Paesi come il nostro hanno difficoltà a raggiungere e mantenere l’impegno”, ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della ministeriale Nato.