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Lutto per cinema e cultura italiana, addio a uno dei nomi più grandi

  • Cinema

Il mondo del cinema e della cultura italiana piange oggi la scomparsa di una figura colta, appassionata, profondamente legata alla memoria artistica del Paese. La notizia arriva come un colpo al cuore per tutti coloro che, nel teatro come nella poesia, hanno trovato una voce viva e vibrante capace di traghettare il passato nel presente con sensibilità rara. È un lutto che colpisce non solo gli ambienti dello spettacolo, ma anche chi, negli anni, ha avuto modo di conoscere e apprezzare una personalità riservata ma intensamente generosa, capace di tenere viva una tradizione letteraria e culturale senza mai rinunciare alla propria identità artistica.

A spegnersi, ieri a Milano, all’età di 85 anni dopo una lunga e faticosa malattia, è stato Alessandro Quasimodo, figlio del poeta premio Nobel Salvatore Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani. Nato nel capoluogo lombardo il 22 maggio 1939, Alessandro ha vissuto sin dall’infanzia immerso in un ambiente culturale d’eccezione, cresciuto tra personaggi illustri e frequentazioni artistiche di alto profilo. Amico di storiche attrici come la Gramatica e la Cortese, ha respirato fin da giovanissimo il profumo della scena, della parola, dell’intensità emotiva che l’arte può sprigionare.

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Lutto per cinema e cultura italiana, addio a uno dei nomi più grandi

Diplomato alla scuola del Piccolo Teatro, dopo un’esperienza formativa con Lee Strasberg, Alessandro Quasimodo ha calcato i palcoscenici italiani e internazionali in spettacoli firmati da registi come Marco Bellocchio, Patrick Chéreau e Luca Ronconi. Si è mosso con agilità tra i testi più ostici e raffinati, da Pinter ad Albee, da Marlowe a Testori, rendendosi protagonista delle stagioni sperimentali del Teatro Uomo e del Salone Pier Lombardo, contribuendo allo sviluppo di un teatro “off” milanese attento alla ricerca e all’innovazione.

L’amore per la poesia, ereditato dal padre, è stato il suo filo conduttore. Per trent’anni, tra il 1980 e il 2010, ha viaggiato senza sosta in Europa, Asia e Nord America per portare in scena recital e letture che ne celebrassero il lascito, spesso accompagnato dal complice sodalizio con Mario Cei. Non si è limitato a recitare: ha curato regie teatrali, organizzato mostre, allestito spettacoli in memoria dei genitori, tra cui uno con Luciana Savignano e Franca Nuti. Ha collaborato con la Rai e con la radio svizzera, e ha dato il suo contributo anche al cinema, recitando in pellicole di registi del calibro di Federico Fellini – da “Roma” a “Casanova” – ma anche in opere di Tognazzi, Wertmüller, Gregoretti, Brusati, Nocita e Eriprando Visconti. È tra gli interpreti di “Milano nera”, film scritto da Pier Paolo Pasolini recentemente riscoperto dalla Cineteca.

Dal 2017 presiedeva il parco letterario di Roccalumera, in Sicilia, terra paterna alla quale era profondamente legato e dove ha contribuito a mantenerne vivo il valore culturale. I funerali si terranno lunedì 5 maggio alle 14.45 nella chiesa di Santa Francesca Romana a Milano, ultima tappa terrena per un uomo che ha fatto della parola, della memoria e dell’amore per l’arte il proprio cammino.


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