L’incredibile trasformazione dell’ex pilota di motociclismo. Ognuno di noi, in qualsiasi istante, può cambiare radicalmente vita. Già, ma dal dirlo al farlo il passo può non essere così breve. In questo caso di passi il protagonista della nostra storia ne ha fatti davvero tanti. Stiamo parlando di Axel Pons che ha deciso di lasciare il mondo della Moto2 per dedicare la sua nuova vita interamente a Dio.
Axel Pons è figlio d’arte. Il papà Alfonso Pons Ezquerra, noto col soprannome di Sito, ha vinto due titoli nel motomondiale e oggi è rimasto in quel mondo come dirigente sportivo. Nonostante ciò Axel ha deciso di abbandonare la Moto2. E se prima correva su quei bolidi fino a 300 chilometri orari, oggi va decisamente più piano: l’ex pilota, infatti, gira il mondo a piedi (scalzi).
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La nuova vita di Axel Pons: prima la carriera da modello, poi la svolta
Nel 2018 Axel Pons ha lasciato il mondo della Moto2. L’ex pilota ha deciso inizialmente di intraprendere la carriera di modello. Tuttavia non era ancora appagato e così ha cambiato ancora una volta la sua vita. Anzi l’ha stravolta. Lo spagnolo, oggi 33enne, ha deciso di esplorare il mondo alla ricerca di Dio. Il fatto curioso è che ha scelto di non utilizzare mezzi né scarpe per il suo viaggio, ma soltanto le sue gambe e i suoi piedi nudi.

Qual è il suo obiettivo? “Completare l’unione con Allah o Dio – spiega Axel, che compare nella sua nuova veste in diversi video su Youtube – Camminare è il mio modo di pregare”. Dalla Spagna fino in Pakistan, anche se la sua meta iniziale era l’India: “Non mi hanno concesso il visto. Tornerò a Islamabad, prenderò i passaporti e proverò ad attraversare il confine con la Cina. Normalmente cammino senza scarpe, è bellissimo“.


Se confrontate il prima e dopo difficilmente riuscirete a riconoscerlo. Nella sua vita precedente indossava il cappellino e aveva i capelli corti, oggi la sua testa è piena di rasta e ha abiti malandati. E non potrebbe essere più felice della scelta fatta: “Che senso aveva vivere ad un ritmo così veloce? Ho cominciato a diventare sempre più lento, sempre più lento, fino a quando ho iniziato ad attraversare il mondo lentamente, apprezzando i dettagli della vita”.