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Allarme ”alga tossica” in Puglia, è vera emergenza. Ecco cosa provoca ai bagnanti e le zone interessate

 

Sulle coste della Puglia è emergenza per l’alga tossica. I dati comunicati dell’Arpa sono preoccupanti: risulta una concentrazione molto abbondante (livello massimo rosso) in sette punti della regione con picchi anche di tre milioni di cellule di alga al litro a porto Badisco e di un milione e 802mila alla Forcatella in provincia di Brindisi. Tre sono le province coinvolte: Bari, Brindisi e Lecce. A Bari il fenomeno colpisce con livello rosso due zone, quella di Giovinazzo dove la concentrazione è di quasi 600mila cellule, a Santo Spirito con un milione e 78mila. Livello giallo (concentrazione abbondante) sul lungomare di San Giorgio con una presenza di 163mila cellule. Per quanto riguarda la provincia di Brindisi, livelli altissimi alla Forcatella e a Torre Canne (384mila di cellule) mentre concentrazioni abbondanti ad Apani (228mila) ed infine nella provincia di Lecce allarme rosso a porto Badisco con 3 milioni e 293mila cellule al litro e Ugento a Punta Mecolone.

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L’ostreopsis ovata, meglio conosciuta come alga tossica, è un organismo unicellulare che attecchisce sui fondali rocciosi, in acque calme, calde e ben illuminate. Ha origine dai mari tropicali ma è stata importata qui nell’Adriatico dove si è adattata e si è pian piano sviluppata. Le prime segnalazioni nelle acque pugliesi risalgono al 2000. Le sue tossine hanno effetti sia sugli uomini sia sugli organismi marini (ricci, stelle di mare, molluschi). Sugli uomini gli effetti riscontrati sono riniti, faringiti, dermatiti soprattutto dopo le mareggiate Nel 2014 i primi casi di Ostreopsis ovata con relativi malori tra i bagnanti si sono registrati già nelle ultime due settimane di giugno a Bisceglie, Giovinazzo, Santo Spirito con livelli di concentrazione altissimi che hanno sfiorato le 6 milioni e 400mila cellule ogni litro di acqua analizzato. Sono venti i punti di campionamento che l’agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale monitora, una volta ogni due settimane. ”Il Ministero – spiegano dall’Arpa – ha inoltre emanato di recente delle nuove linee guida che fissano a 30mila cellule al litro il livello al di sopra del quale scatta l’insorgenza di un eventuale rischio sanitario, ma solo considerando la concentrazione dell’alga nelle acque in colonna, quindi non quelle sui fondali”.

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