Autobus giù dal cavalcavia: novità importante dalla Procura di Venezia sulla strage di Mestre. Un passo decisivo nelle indagini sul tragico incidente stradale avvenuto il 3 ottobre scorso, dove persero la vita 22 persone. Gli inquirenti hanno individuato la causa dell’incidente, resa nota poco fa.
Le famiglie delle vittime della tragica notte hanno ricevuto una prima risposta. La procura ha ora una visione chiara di come si sono svolti i fatti, grazie a una serie di perizie commissionate nei giorni scorsi e i cui risultati sono stati recentemente pubblicati. Intanto, indagati tre funzionari del Comune di Venezia e l’amministratore delegato della compagnia del bus.
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Strage di Mestre, importanti novità dalla Procura
Escluso il malore del conducente. Secondo le perizie, è stata la rottura dello sterzo, precisamente la rottura di un perno destro ammalorato e del giunto che collega allo sterzo, a causare lo sbandamento fatale del veicolo. Questo dato è stato confermato oggi, 21 giugno, durante un incontro con il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, che ha annunciato la chiusura di questa farse e la trasmissione degli atti alle parti coinvolte per ulteriori deduzioni tecniche. Ma c’è anche dell’altro.


Passato sotto esame anche lo stato del guard rail. Secondo la procura, le barriere stradali erano in uno stato di vetustà e mancata manutenzione, non riuscendo così a sopportare l’urto del bus. “Da stabilire il nesso di casualità tra la rottura dello sterzo e lo stato delle barriere,” ha dichiarato Cherchi.
Il guard rail è stato dissequestrato e rimosso in sezioni per essere mantenuto come possibile prova. Le vecchie barriere sono state portate in una caserma per essere sostituite con nuove barriere a cura del Comune.

L’autopsia sul corpo dell’autista, unica vittima italiana dell’incidente, e gli approfondimenti sul cuore hanno escluso la possibilità di un malore, contribuendo così a chiarire ulteriormente le cause della tragedia. Questi sviluppi segnano un passo significativo nelle indagini, offrendo una prima spiegazione concreta per l’incidente e aprendo la strada a ulteriori azioni legali e tecniche.