Si ribella in qualche modo Emma Bonino: “L’italia è un paese assurdo da molti punti di vista, da oltre vent’anni prevale il pregiudizio” che per fare politica (e anche altro) “bisogna essere giovani e sani. Ma io non sono handicappata”. Lo ha detto in un’intervista a Radio Radicale, lasciando intendere – di fronte a sollecitazioni da parte del direttore Alessio Falconio su una sua eventuale candidatura al Quirinale – di considerarsi ancora in corsa per il Colle, a dispetto del tumore di cui ha dato notizia nei giorni scorsi. Bonino ha ricordato quanto le sia pesato, da persona riservata quale è, raccontare pubblicamente della sua malattia e dell’impegno che questa (a cominciare dai cicli di chemioterapia) richiede. Detto questo però l’ex ministro degli Esteri ha puntato il dito contro i pregiudizi che caratterizzano la nostra società verso chi non è giovane e sano, sottintendendo evidentemente come ogni scusa sia buona per farla fuori (politicamente).
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Ed escluderla così a priori, sembra essere il suo ragionamento, dalla corsa per la presidenza della Repubblica. L’esponente radicale ha chiarito che addirittura “chi è sottoposto a queste sfide, a queste malattie poi si rivela anche più sano”. E comunque, è il messaggio che lancia alle formazioni politiche impegnate in queste ore nell’individuazione del candidato alla successione a Giorgio Napolitano, “io non sono handicappata”.
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