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“Sei mesi, è stato terribile”. Lulù Selassié, il dramma a Verissimo: studio sotto choc e lacrime

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Lulù Selassié, la confessione nello studio di Verissimo. Interviste imperdibili che vedono alla guida del timone la conduttrice Silvia Toffanin, durante le ospitate a GF Vip ormai concluso. Tanti gli ex concorrenti del reality show pronti ad alternarsi nel salotto televisivo così come le rivelazioni mai fatte fino a questo momento.

L’ex gieffina non ha perso tempo a raccontare davanti alle telecamere di Verissimo aneddoti di vita. Come quello che è accaduto quando la principessa aveva solo 15 anni: “Avevo quindici anni e questo ragazzo, che non era il mio fidanzato ma con lui mi scrivevo ogni tanto, iniziò a ricattarmi per sei mesi, da prima di Natale fino a inizio giugno”.

Lulù Selassiè confessione Verissimo 15 anni


E aggiunge: non so come ho fatto a non chiedere aiuto perché se lo avessi fatto subito forse non si sarebbe così allungata nei mesi”. Il racconto di Lulù prosegue nei dettagli: “Ogni giorno che passava la situazione diventava sempre più grave questa persona mi aveva in pugno, mi diceva quello che dovevo fare, quando lo incontravo purtroppo dovevo fare cose che non volevo fare”.

Lulù Selassiè confessione Verissimo 15 anni

E ancora: “Mi scriveva ogni giorno, ogni mattina mi svegliavo e trovavo 90 messaggi, mi assillava e quando non rispondevo diceva che mi avrebbe rovinato e il suo ‘ti rovino’ significava che avrebbe mandato le mie foto a tutti”. Occhi lucidi di Lulù che ha aggiunto commossa: “Fino a due anni fa pensavo che era colpa mia poi grazie alla mia famiglia ho capito che non era così, la colpa era di chi mi ha fatto del male”.

Lulù Selassiè confessione Verissimo 15 anni
Lulù Selassiè confessione Verissimo 15 anni

La vicenda non poteva che essere superata anche grazie al supporto ricevuto da parte della sorella Jessica: “Mia sorella Jessica mi ha consigliato di parlarne con mia mamma così le inviai un messaggio perché non avevo il coraggio di dirglielo a voce, siamo scoppiate tutte e tre a piangere. Lei si arrabbiò perché non ne avevo parlato prima, abbiamo denunciato, per me è stato peggio di un incubo, sembrava non avesse mai una fine, se mia sorella non mi avesse aiutato non so cosa sarebbe accaduto”.

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