Bolide illumina la notte tra sabato 5 e domenica 6 agosto, l’ipotesi del collegamento col blackout. A registrare il fenomeno sono state diverse webcam, come quella di Meteo Lazio intorno alle 22:21 di ieri notte (SOTTO IL VIDEO). Al momento non è ancora chiaro se i frammenti abbiano raggiunto o meno il suolo. Il 14 febbraio scorso, ad esempio, alcuni resti del bolide di San Valentino furono ritrovati a Matera.
Sono stati numerosi sia gli avvistamenti sia le segnalazioni giunte nelle regioni centrali, Lazio, Marche e Abruzzo. Anche la webcam della rete di stazioni meteo dell’associazione ‘Caput Frigoris’, installata sul massiccio del Monte Velino (2119 metri) presso il rifugio “Capanna di Sevice” ha catturato le immagini del bolide. Ma cosa è un ‘bolide’ e perché lo si associa al blackout avvenuto nell’area metropolitana di Pescara? Cerchiamo di capirlo.
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Il bolide nella notte e il blackout in centro Italia: cosa è successo
Il Il bolide è un frammento di roccia incandescente che solca il cielo lasciando una scia luminosa. C’è differenza quindi con la ‘cometa’ che, secondo la definizione di Fred Whipple, è poco più che una “palla di neve sporca”, perché formata in gran parte da ghiacci e roccia. Se invece abbiamo roccia e granelli di polvere si parla di meteroide (inferiore al metro) che viaggia a una velocità tra 10 e 72 km al secondo e viene eroso per attrito con l’atmosfera.

In caso di frammenti più grandi abbiamo le meteore che se raggiungono una luminosità particolarmente elevata (magnitudine apparente simile o superiore a quella del pianeta Venere), si chiamano invece “bolidi” o “fireball“. Proprio in corrispondenza del passaggio del bolide un esteso blackout ha interessato le zone tra Pescara e Teramo con centinaia di utenze saltate, dal capoluogo adriatico a Spoltore e Francavilla al Mare (provincia di Chieti).


In tanti sui social si sono chiesti se ci possa essere un collegamento tra il bolide avvistato (GUARDA IL VIDEO) e il blackout, ma al momento non si hanno ancora conferme in tal senso. La notizia è arrivata in un momento in cui c’è grande attenzione a quello che accade nei nostri cieli. Proprio due giorni fa l’analisi di un team di studiosi di Harvard di un “meteorite interstellare“, che potrebbe essere un ufo e rappresentatre il primo contatto tra uomo e alieni. Tutto ciò subito dopo le rivelazioni di David Grusch, ex funzionario defunzionario dell’intelligence e veterano dell’aviazione Usa, e di due ex piloti della Marina, Ryan Graves e David Fravor, che al Congresso hanno dichiarato che esistono “astronavi aliene” catturate e “resti biologici non umani“.
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