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“Non serve a niente”. Covid, Matteo Bassetti: “Perché no al nuovo lockdown”

La notizia che gira da qualche ora su e giù per l’Italia è clamorosa. Lockdown totale fino al 5 marzo. Ovvero una catastrofe annunciata per chi sta cercando di ripartire con le attività uscite con le ossa rotte da mesi e mesi di blocchi, rinvii, rimodulazioni e chi più ne ha più ne metta. E infatti anche in alta montagna, dove per uno strano scherzo del destino è arrivata neve a profusione e quindi ‘teoricamente’ condizioni ideali per chi ama lo sci e gli sport d’alta quota, c’è già chi ha annunciato che non rispetterà alcun lockdown. Covid o non Covid.

In Piemonte in particolare nella Piana di Vigezzo, a 1720 metri d’altezza, nel Comune di Craveggia, provincia di Verbano-Cusio-Ossola i responsabili della stazione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti. E questo nonostante la decisione presa dal ministro Roberto Speranza, dopo il consulto con il cts, di non riaprire le piste fino al 5 marzo. Ma adesso si alza la voce di un esperto che già nei mesi scorsi non ha avuto timore di andare ‘controcorrente’. (Continua a leggere dopo la foto)


 

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino a Genova nonché componente dell’Unità di crisi per il covid-19 della regione ligure, ha detto la sua sulla questione che, in questo momento, sta letteralmente spaccando in due un Paese già ampiamente stremato da una situazione anomala ed emergenziale che si protrae da troppo tempo. “Se c’è bisogno di mettere un’area in zona rossa va fatto rapidamente, ma evitiamo di continuare a parlare di lockdown nazionale perché c’è qualcuno che è diventato un disco rotto” la sferzante dichiarazione rilasciata ad Adnkronos Salute. (Continua a leggere dopo la foto)

Sul fronte del “chiudiamo tutto fino al 5 marzo” ci sono sia il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi, sia il medico e accademico Andrea Crisanti. Mentre per Matteo Bassetti, da sempre contrario a creare inutili allarmismi sul Covid: “Non siamo alla soglia di un nuovo lockdown, dobbiamo avere un po’ di pazienza e di ordine, e le boutade non aiutano”. Pazienza ed ordine, insomma, quello che in questo momento di caos e brutti pensieri vale più dell’oro. (Continua a leggere dopo la foto)

“I numeri – prosegue Matteo Bassetti – dicono che abbiamo il 5% dei positivi, le ospedalizzazioni sono calate e la situazione non è di emergenza. Guardando a quello che è successo un anno fa con i primi casi di coronavirus al Nord, è verosimile pensare che questo virus si correla con la stagione invernale e potrebbe esserci un aumento dei casi. Questa volta, però abbiamo gli strumenti per contrastare la pandemia. Se c’è aumento dei casi e dei ricoveri si dovrà intervenire a livello locale con le chiusure”. Ma la domanda è: ci sarà qualcuno nelle ‘alte sfere’ che lo ascolterà?

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