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“Guardate!”. Tommaso Zorzi, il dopo GF Vip è a ‘luci rosse’. E mostra cosa ha combinato

Tommaso Zorzi è uno dei tanti del mondo dello spettacolo a cui piacciono le startup. Infatti sono diversi i vip che collaborano con imprese innovative: ad esempio Michelle Hunziker, la mamma della sua grande amica Aurora Ramazzotti, va forte con la startup di prodotti di bellezza naturali Goovi. Nata poco più di tre anni fa, nel 2020 ha fatturato 10 milioni di euro con un utile di circa 3 milioni. Un brand basato sulla community, che guarda al benessere e alle esigenze delle donne.

La startup Tap-in ed è decollata grazie a un accordo con Bobo Vieri. È una startup fondata da Nicolò Trisciuzzi con sede a Polignano a Mare, in Puglia, a creare i palloni per i tornei benefici organizzati dall’ex calciatore e la nuova collezione di abbigliamento Tap-In Limited Run per Bobo Vieri. Buddyfit, startup fondata da Giovanni Ciferri, propone un’app che consente alle persone di allenarsi in qualsiasi luogo con il supporto di un personal trainer, attraverso workout personalizzati o allenamenti in diretta. I testimonial sono Zlatan Ibrahimovic e Diletta Leotta.


Tommaso Zorzi collabora con MySecretCase, startup che ha cambiato l’immaginario sulla sessualità in Italia e il primo shop online per il piacere delle donne e delle coppie. La nuova linea di sex toys si chiama Tommyland ed è una capsule collection in edizione limitata firmata dal vincitore del Grande Fratello Vip. “La Spada nella doccia”, “Aladild”, “Mulanal”, “Vibro nella Giungla”, questi sono solo alcuni dei sex toys della nuova linea con cui Tommaso vuole celebrare una sessualità libera e giocosa. La linea è arricchita da un lubrificante naturale.

L’influencer e opinionista dell’Isola dei famosi stava lavorando a questo progetto per promuovere una sessualità libera e giocosa già prima di fare il suo ingresso nella casa di Cinecittà. Infatti i sex toys rispecchiano la sua personalità effervescente e fuori le righe, esplosiva e irriverente. Come ha spiegato lo stesso Tommaso Zorzi una parte del ricavo di questi oggetti verrà devoluta in beneficenza.

“Il tabù, in tutte le sue forme, è uno degli ostacoli che ho sempre cercato di scardinare nella mia vita, fuori e dentro i social – dichiara Tommaso Zorzi – E in un contesto italiano dove la percentuale delle persone affette da HIV, che arriva tardivamente alla diagnosi, è ancora una delle più alte rispetto alla media europea, ho deciso di dare il mio contributo destinando una parte del ricavato alle Associazioni che si occupano di ricerca, terapia e prevenzione”.

“Ora basta”. Tommaso Zorzi, decisione finale. Finisce ad avvocati dopo quello che è successo

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