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“Silvio è triste”. Berlusconi, è Vittorio Sgarbi a svelare il retroscena: “Sta riflettendo”

Silvio berlusconi Vittorio Sgarbi

Il nome di Silvio Berlusconi è sulla bocca di tutti in questi giorni. Come avrete avuto modo di sapere, il centrodestra ha deciso di puntare su di lui come nome forte per il Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella ha ormai terminato i sette anni di mandato e da lunedì 24 gennaio inizieranno le votazioni per l’elezione del Capo dello Stato. Ora però è emerso un retroscena particolare sul Cavaliere ed è stato il critico d’arte Vittorio Sgarbi a riferire tutto a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio 1.

L’anno scorso c’è stata parecchia preoccupazione intorno alle condizioni di salute di Silvio Berlusconi, colpito da un post-Covid decisamente duro. Ad agosto 2021 era infatti stato ricoverato all’ospedale ‘San Raffaele’ di Milano per accertamenti. Il precedente ricovero nel nosocomio lombardo per il leader 84enne risaliva allo scorso maggio ed era stato il secondo ricovero nel giro di un mese, conseguenza ancora del Covid che Berlusconi aveva contratto lo scorso settembre. Ma veniamo all’attualità.

Silvio Berlusconi Triste Retroscena Vittorio Sgarbi


Vittorio Sgarbi ha dato un contributo importantissimo in questi giorni per permettere a Silvio Berlusconi di competere per il Colle, ma qualcosa adesso non starebbe più andando per il verso giusto e l’ex presidente del Consiglio non sarebbe affatto felice: “Ieri era abbastanza triste. Ci devono essere delle inquietudini di natura psicologica, non degli elettori ma nel candidato perché è rimasto a Milano – ha esordito il critico d’arte -. Credo che questa pausa dipenda dal fatto che stia pensando se c’è una via d’uscita onorevole”.

Silvio Berlusconi Triste Retroscena Vittorio Sgarbi

E poi Sgarbi ha aggiunto sempre su Silvio Berlusconi e il Quirinale: “Starà pensando se c’è questa via d’uscita con un nome gradito a lui, forse Mattarella. L’operazione si è fermata oggettivamente, lui preferisce Mattarella e Draghi proprio non lo preferisce. L’ho sentito ieri sera Silvio, il problema è che il nome sia condiviso e proposto da Berlusconi. Gli ho detto sin dall’inizio di dire il nome di Draghi, così li metteva nell’angolo. Se fossi in lui, già oggi direi di cercare insieme un altro nome”.

Queste le conclusioni di Sgarbi sulla corsa al Quirinale: “La mia strategia è quella di proporre Draghi, però a Berlusconi non piace. Unisce me e Gianni Letta. Se 450 votassero Mattarella, diventerebbe una massa piuttosto inquietante e a quel punto lo votano i Cinque Stelle”. Non resta adesso che capire cosa succederà da lunedì in poi, ma tutto sembra ancora incerto.

di Cristina La Bella

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