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“Potevano essere 356 milioni di euro”. Superenalotto, la ‘beffa’ di un solo numero sulla schedina

  • Italia

Al Superenalotto il jackpot è arrivato a toccare 356 milioni di euro: una cifra enorme che davvero cambia la vita. Da tempo nessuno riesce a indovinare la sestina vincente e il montepremi è cresciuto in maniera esponenziale. In molti cercano la fortuna e provano a indovinare i famosi sei numeri e svoltare definitivamente. Lo ha sicuramente pensato un giocatore di Posmon, frazione della cittadina di Montebelluna, quando ha giocato la sua sestina al Superenalotto.

Ma quello che gli è successo è incedibile e va preso con filosofia altrimenti le recriminazioni sono infinite. Perché se la fortuna è una dea bendata, la sfortuna ci vede benissimo e basta un attimo per incappare nell’errore. Il giocatore, la cui identità non si conosce, ha giocato una schedina da due euro ed è andato ad un millimetro da aggiudicarsi quella montagna di milioni di euro. Ha indovinato 5 numeri su 6 e l’unico errore è arrivato per una cifra.

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Superenalotto, sfiora la vincita milionaria per un solo numero

A raccontare la storia incredibile è stato Fabrizio Menegon, il titolare dell’edicola, bar, caffetteria Verdi di Posmon, al Gazzettino: “Il giocatore non è un nostro cliente – dice -. Ha centrato cinque numeri su sei: 37 52 58 74 78. Il terzo numero giocato è stato il 43, mentre è uscito un 44. Insomma, un punto di differenza”. Alla fine si è dovuto accontentare di 20mila euro, la vincita per chi indovina cinque numeri. Ovviamente non sono pochi, soprattutto in tempi di crisi e possono aiutare chiunque.

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Motivo per cui non vanno biasimati, però l’amaro in bocca per aver sfiorato la clamorosa vittoria resta comunque. “Se avesse centrato quel numero si sarebbe portato a casa oltre 350 milioni di euro. Il montepremi era altissimo per il fatto che nessuno vince da tempo – ha proseguito il titolare –. Aveva giocato solamente due strisce per un totale di due euro di spesa. Pochissimo, insomma. Eppure, ha centrato quasi tutti i numeri. Quando ha visto il risultato non l’ha presa bene. “Per un punto non ho preso quei soldi” mi ha detto. Per capire bene come stavano le cose ho dovuto inserire la schedina. Ed è stato allora che mi è stato tutto chiaro”.

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Menegon descrive il vincitore sfortunato come una persona semplice. È evidente che il sei gli avrebbe cambiato la vita, mentre il risultato ottenuto non ha lo stesso valore anche se bisogna dare la giusta importanza al denaro. Il titolare chiude con una riflessione e cita un vecchio proverbio: “Per un punto Martin perse la cappa”, in questo caso anche qualcosa in più. All’edicola di Posmon, comunque, tutti prendono l’esito di questa puntata con filosofia. E con il sorriso l’incredibile sequenza è stata pure appesa in bella vista sul bancone.

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