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Non tutte gialle: dal 26 aprile alcune regioni restano arancioni e rosse. La situazione

La data delle riaperture si avvicina. Lunedì 26 aprile scatterà una nuova fase nella lotta al coronavirus. I dati degli ultimi giorni, ma soprattutto la necessità di far ripartire il Paese dal punto di vista economico hanno spinto il governo Draghi ad allentare leggermente la presa. Anche se si attende sempre con ansia il bollettino coi nuovi decessi e contagiati, quasi 14mila i nuovi casi e 364 vittime mercoledì 21 aprile, si può già parlare di alcune regioni che passeranno in zona gialla.

Il numero oscilla tra undici e dodici secondo le ultime ipotesi. Anche se fino al 31 luglio resterà il coprifuoco dalle 22 alle 5, i cittadini italiani e specialmente commercianti e ristoratori attendono con trepidazione i risultati del monitoraggio settimanale. Che, come sempre, avverrà di venerdì, ovvero il 23 aprile 2021. “Il passaggio alla zona gialla – ha spiegato il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini – è una conquista degli italiani, abbiamo recuperato degli spazi di libertà che dobbiamo gestire con molta prudenza”. (Continua a leggere dopo la foto)


Andiamo a vedere in quali regioni si potranno riaprire bar e ristoranti all’aperto, oltre che consentire spostamenti all’interno dei confini. Dovrebbero passare in zona gialla Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria, Veneto, e le Province Autonome di Trento e Bolzano. In dubbio la Toscana. Con ogni probabilità resteranno invece arancioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Sicilia. (Continua a leggere dopo la foto)

In ben tre regioni, tuttavia, i cittadini dovranno rimanere in lockdown. Si tratta di Puglia, Sardegna e Valle d’Aosta dove i dati indicano l’esigenza di prolungare la zona rossa. A partire da lunedì 26 aprile gli spostamenti tra regioni gialle saranno consentiti anche se non ci sono motivi di lavoro, salute o urgenza. Mentre per muoversi tra regioni di colore diverso occorrerà essere provvisti del certificato verde. (Continua a leggere dopo la foto)

Il pass verde attesta che si è negativi al coronavirus, oppure si è guariti o si è stati vaccinati. Per quanto riguarda il coprifuoco, che per ora resta invariato, il ministro Gelmini ha confermato: “Se ne parlerà in Consiglio dei ministri. Serve una gradualità, il ritorno alla normalità deve essere graduale, si passerà gradualmente dalle 22 alle 23, alle 24 e poi a togliere del tutto il coprifuoco”.

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