Martedì 2 luglio è stato trovato senza vita Alex Marangon, 26enne di Marco, in provincia di Venezia, scomparso dalla notte tra sabato e domenica, durante una festa privata a Vidor, in provincia di Treviso. Dopo tre giorni di incessanti ricerche da parte della protezione civile, delle forze dell’ordine e dei volontari, il corpo del giovane è stato individuato arenato su un isolotto sul fiume Piave. A dare l’allarme erano stati alcuni amici che l’avevano visto allontanarsi da solo intorno alle 3 di notte di sabato scorso; stava partecipando a una festa new age all’interno dell’Abbazia di Santa Bona di Vidor, aveva lasciato sul posto auto, documenti e telefonino.
Le ricerche da parte dei sommozzatori dei vigili del fuoco si sono concentrate lungo l’alveo del vicino fiume Piave, fino alla scoperta di ieri. La Procura di Treviso, con il pubblico ministero Giovanni Valmassoi, ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla tragica morte di Alex Marangon, il cui corpo senza vita è stato trovato incagliato in un isolotto del greto del Piave, a Ciano del Montello, nel territorio di Crocetta. L’apertura del fascicolo è un atto dovuto, al momento non ci indagati o reati ipotizzati ma ci sono diversi dubbi sulla sua scomparsa.
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Morte Alex Marangon, perché sono stati trovati lividi su viso e addome
Punti oscuri, su cui adesso gli inquirenti si stanno concentrando. Da un primo esame autoptico, sul cadavere di Alex Marangon sono state rinvenute diverse ferite al volto e all’addome, ma solo l’autopsia potrà accertare la causa del decesso del giovane. L’esame sarà eseguito dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto il 5 o il 6 luglio.
Come detto, però, da un primo esame esterno è emerso che sul cadavere sono presenti tumefazioni al volto, precisamente ad un occhio, e all’addome. Si tratterebbe di ferite compatibili con il trascinamento del corpo lungo il fiume dovuto dalla fortissima corrente del Piave. Si parla di almeno quattro chilometri (tanta è la distanza tra l’Abbazia e il luogo del ritrovamento), con pietre e rami presenti nel fiume.
Nel corso dell’autopsia ci sarà un esame tossicologico per accertare così quale fosse lo stato psico-fisico del 25enne al momento del decesso. Come detto, si indaga anche per capire cosa sia successo: perché Alex ha lasciato la festa da solo? È entrato in acqua per un bagno notturno? Alex è scivolato facendo quindi una caduta accidentale all’interno del fiume? Un malore? Tutti punti ancora da chiarire. Al momento sembra che la pista del suicidio non abbia ritrovato alcun riscontro. L’auto di Alex era stata trovata aperta con le chiavi al suo interno, mentre telefono e portafogli erano nella camera dove aveva trascorso la notte.
Alex Marangon teneva un diario in cui annotava pensieri e sensazioni, ma non è stato ritrovato nella stanza all’interno dell’Abbazia. Il taccuino potrebbe trovarsi, scrive Il Gazzettino, nell’appartamento di Marcon dove il 26enne vive con i genitori. Il diario è il regalo di Matteo, un amico, che ha spiegato: “Spero sempre che abbia voluto isolarsi per qualche giorno senza far sapere nulla a nessuno, ma qualche pagina potrebbe fornire qualche spunto a chi lo sta cercando”.