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“Giorgia Meloni? Devo dire una cosa”. Sorprendono le parole di Cecco Zalone

  • Italia
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Checco Zalone in tour, dai migranti a Putin. E una battuta su Giorgia Meloni. Il comico irriverente per eccellenza, portatore della bandiera del politically incorrect, sarà presto in scena con lo spettacolo “Amore + Iva”. Scritto con Sergio Maria Rubino e Antonio Iammarino Amore + Iva debutterà a Firenze a Palazzo Wanny martedì 8 novembre. Poi spettacoli a Bologna, Conegliano, Trieste, Ravenna, Torino e al Teatro gli Arcimboldi a Milano per tre settimane nel periodo natalizio.

A Silvia Fumarola su Repubblica Checco Zalone spiega: “Lo spettacolo nasce per divertire il pubblico, che ne ha bisogno. La libertà? Ce n’è di più nello spettacolo teatrale, arriva meno gente. Non temo la critica, ma ci sarà la polemica sui social. Peraltro io non ci sono sui social e ho capito che questo alimenta il dibattito. Oggi è molto più difficile trovare prede, risultano meno interessanti i personaggi, sono tutti sui social, si rendono reperibili: cosa vuoi scoprire?”.

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Checco Zalone su migranti, guerra e donne

È un Checco Zalone bello pimpante quello che sta per portare nei teatri “Amore + Iva”. Il comico afferma: “Non temo le polemiche. Giorgia Meloni? Sa comunicare”. E ancora: “Del governo so poco, non ho visto la tv. Ma nello spettacolo propongo la storia di una famiglia arcobaleno che adotta un bambino in un orfanotrofio di Predappio. Come andrà a finire?”. In realtà nella sua lunga carriera un rimorso Checco ce l’ha.

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“Se ho mai sofferto per le polemiche? Una volta sola – rivela Checco Zalone – ho fatto l’imitazione di Misseri e me ne sono pentito. Forse ho sbagliato, era eccessiva. Da lì ho imparato a limitarmi, tracciando una linea di confine tra ciò che è simpatico e ciò che è inopportuno”. Il suo tour durerà un anno e ha già venduto 100mila biglietti solo sulla piattaforma Ticketone. A Senigallia le prime tre date sono state un successo e il pubblico, a cui era stato chiesto di non fare filmati, non ha spoilerato.

Checco Zalone parlerà di migranti “o meglio il tema dell’integrazione, affrontato con il punto di vista di Mendel, padre della genetica”. Poi la guerra, “con un Putin inedito – e una citazione chapliniana del Grande dittatore – che parla in dialetto bitontino, o meglio un grammelot tra gli accenti pugliesi di provincia che assomiglia al russo”. Nello spettacolo c’è pure il tema delle donne, “con una parte di sano maschilismo, perché abbiamo al governo una donna e il pubblico apprezza tantissimo”. Sul nuovo governo Zalone afferma: “Non ho visto la tv, preparavo lo spettacolo. Posso dire che di Giorgia Meloni mi ha colpito positivamente la capacità di comunicazione”.

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