Tutti conoscono Elena Sofia Ricci, il suo fascino il suo talento. Non a caso è una delle attrici più amate del cinema italiano nonché star di ‘Che Dio ci aiuti’, serie di grande successo in onda su Rai1 per ben 5 stagioni che la vede nel ruolo di suor Angela. Ma Elena Sofia Ricci, classe 1966, è anche una mamma.
Di Emma e Maria: la prima, che le somiglia tantissimo, è nata dall’amore per Pino Quartullo, noto regista, mentre la secondogenita l’ha avuta dal compositore Stefano Mainetti, attuale marito dell’attrice che ha sposato nel 2003. Emma ha 23 anni e si è da poco laureata, mentre Maria ha 15 anni come raccontato dalla Ricci nello studio di Verissimo. La primogenita, dopo il diploma presso il liceo classico Tito Lucrezio Caro, si è iscritta al Dams dell’Università degli studi di Roma Tre. (Continua dopo la foto)
Durante il suo percorso di studi Emma Quartullo ha frequentato anche l’Universidad Complutense de Madrid nell’ambito del progetto Erasmus e, tornata in Italia, ha svelato alla madre il sogno di seguire le sue orme. “Studia per lavorare in questo mondo, ma mi ha detto chiaramente che non vuole raccomandazioni”, ha confessato qualche tempo fa al settimanale DiPiù la sua famosa mamma. (Continua dopo la foto)
Anche se giovane, la prima figlia di Elena Sofia Ricci ha già iniziato la sua carriera collezionando piccoli ruoli, ma importanti. Ha una grande passione per il cinema e questo l’ha portata a lavorare anche dietro le quinte, collaborando con il regista Cristiano Ciliberti come assistente durante le riprese del cortometraggio Il dio degli uomini è un barbone e ha realizzato la scenografia di Zebra. E ha anche recitato nella pellicola Vivi e lascia vivere di Pappi Corsicato e in un episodio di Don Matteo. (Continua dopo le foto)
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Oltre alla recitazione, Emma Quartullo ha anche la passione per la fotografia e la musica. A Verissimo Elena Sofia Ricci aveva raccontato la sua preoccupazione per le figlie e in particolare per la primogenita: “Non è bello il mondo che stiamo consegnando a loro – aveva detto a Silvia Toffanin -, dal clima al modo di essere. Vanno avanti i furbi, quelli che sgomitano, la meritocrazia non appartiene al nostro Paese, quindi ho paura per loro perché oggi non basta avere un talento, bisogna bussare finché per sfinimento qualcuno non apre”.
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