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“Ecco cosa volevo fare…”. Chanel Totti e il lato b in copertina, dopo la bufera parla la direttrice di ‘Gente’

“Sono molto dispiaciuta e amareggiata per le reazioni generate dalla pubblicazione sulla copertina di Gente numero 34 della foto di Francesco Totti e della figlia Chanel, scattate in spiaggia”. Lo afferma il direttore di Gente, Monica Mosca, a proposito delle polemiche scatenate dalla pubblicazione della foto in costume della figlia tredicenne dell’ex capitano della Roma.

“Come direttore – aggiunge Monica Mosca – ho sempre inteso valorizzare le donne e più in generale sostenere i valori della famiglia: era l’intento anche di questa pubblicazione, in cui si è voluto semplicemente ritrarre la famiglia Totti in un momento di normalità. In alcun modo, ovviamente, abbiamo mai inteso uscire da questo obiettivo”. (Continua a leggere dopo la foto)


La copertina del settimanale ha scatenato una vera bufera. Il lato B della ragazzina è stato volutamente messo in evidenza facendo anche un parallelismo sulla somiglianza fisica della figlia, Chanel, 13 anni, con la madre, Ilary Blasi. Sul caso è intervenuto anche il Moige con un comunicato ufficiale: “E’ inaccettabile e perverso pubblicare sulla copertina di una rivista l’immagine di una tredicenne con il suo lato B in evidenza; peraltro facendo esplicito riferimento a esso e a quanto somiglia a quello della madre, non c’è dubbio in proposito perché il viso invece è coperto per ‘tutelare’ l’identità della minore”. (Continua a leggere dopo la foto)

Elisabetta Scala, vice presidente e responsabile media del Moige – Movimento genitori ha anche annunciato di aver denunciato all’Ordine dei Giornalisti il periodico ‘Gente’ per la pubblicazione della foto della figlia tredicenne di Francesco Totti e Ilary Blasi in bikini. “E non può essere una giustificazione – aggiunge – il fatto che si tratti di figlia di personaggi noti (calciatore e donna di spettacolo, cui va la nostra vicinanza e solidarietà), semmai è un’aggravante perché la minore, di cui si fa anche il nome, è perfettamente identificabile”. (Continua a leggere dopo la foto)

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“Questo nuovo andamento della comunicazione mediatica di iper-sessualizzazione dell’infanzia e dell’adolescenza, ai confini con l’istigazione alla pedofilia, deve produrre un’unanime reazione di indignazione e al contempo essere immediatamente fermata dalle istituzioni che si occupano di tutelare i nostri figli e di salvaguardare un giornalismo e una comunicazione mediatica corretti e rispettosi dei minori”, conclude.

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