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Parrucchieri, barbieri, estetisti: ecco quando riaprono. Ma cambia tutto

Niente sarà più come prima: men che mai andare dal parrucchiere. Si tratta infatti di uno dei settori più colpiti dal Covid-19. Ma come cambierà l’esperienza dal parrucchiere? Come ci garantiremo un appuntamento in sicurezza dall’estetista? A queste e ad altre domande ha provato a dare una risposta Uala, sito dedicato al mondo della bellezza, che ha intervistato oltre 3.000 utenti in Italia e ha confrontato le risposte con quelle di 250 gestori di salon e di una selezione di top manager delle principali aziende beauty, provando a tracciare i confini della realtà con cui dovremo convivere a breve.

Tanto per cominciare, probabilmente, molti utenti non dovranno aspettare la riapertura e potranno acquistare i loro prodotti preferiti direttamente dall’e-commerce del salone (se il negozio ne ha uno). Attualmente molti gestori non hanno ancora consapevolezza dell’importanza dell’online per la vendita dei prodotti. In poche parole, avverrà qualcosa di simile a quello che accade già per l’abbigliamento in cui molti utenti provano negli store gli indumenti e poi finalizzano online l’acquisto, in modo veloce e sicuro. Nella nuova normalità saranno ancora vietati assembramenti di persone. (Continua a leggere dopo la foto)


Non succederà più di condividere il salone con altre dieci persone in attesa per la piega, il lavaggio dei capelli non avverrà più su una poltroncina fianco a fianco con un altro cliente, impensabile usufruire di servizi estetici nella stessa cabina. Si potrà andare solo su appuntamento perché nei saloni di bellezza il rapporto tra personale e cliente dovrà essere di uno a uno. Si tratta di un settore ritenuto ad alto rischio, tanto che la riapertura al momento è fissata tra l’11 e il 18 maggio con l’incognita legata all’andamento dell’epidemia. È possibile che la pulizia possa essere obbligatoria anche più di due volte al giorno. I dispenser dovranno essere all’ingresso e vicino alle casse. Gli strumenti di lavoro dovranno essere disinfettati. Obbligatorio per tutti indossare mascherine e guanti. In una nuova quotidianità in cui saranno indubbiamente meno i clienti serviti ogni ora, sarà imprescindibile uno sforzo da parte dei centri di bellezza nel dilatare gli orari di apertura. (Continua a leggere dopo la foto)

E per i prezzi? “La piega costerà di più?”, si chiedono in tante. Forse, soprattutto se ci si vorrà assicurare uno degli appuntamenti più ambiti, il venerdì o il sabato. Il 9% dei saloni ha dichiarato di essere pronto a rivedere al rialzo il proprio listino, ma monetizzare in base agli slot più richiesti non sarà così semplice: “Le strategie potrebbero essere due” spiega Marinò “così come paghiamo di più un aereo o un treno nel weekend, così potremmo vedere maggiorati i costi del trattamento negli orari più ambiti oppure i saloni potrebbero decidere di far spostare la domanda sui giorni generalmente più liberi, anche con promozioni aggressive”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Prima del Covid-19 in Italia c’erano, a fronte di circa 60 milioni di abitanti, 95.000 centri di bellezza. “Un numero altissimo che dipingeva chiara una realtà costellata da tanti piccoli saloni”.
Uno scenario possibile per il mondo beauty potrebbe ricalcare le orme le orme di quanto già avvenuto in altre esperienze, come quella del coworking. I saloni potrebbero infatti decidere di condividere spazi più grandi, mettendo a disposizione team più numerosi e capaci di coprire fasce orarie più ampie.

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