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I prezzi dei parrucchieri sono aumentati: sono gli stessi clienti a renderlo noto

Per forza di cose i commercianti si sono dovuti allineare alle nuove guide e hanno dovuto necessariamente mettere mano ai listini. Nel momento in cui l’Italia è uscita dal lockdown e i parrucchieri hanno potuto riaprire dopo essere rimasti chiusi per circa 2 mesi (naturalmente con l’obbligo di rispettare alcune precise misure di sicurezza) i prezzi sono si sono alzati. Sono molti i clienti che, ritrovandosi ad aver davvero bisogno dell’intervento di un professionista, nell’ultima hanno preso appuntamento e, pur di ritornare a vantare una chioma fluente e curatissima, sarebbero stati disposti a pagare qualsiasi prezzo. La cosa che tutti si chiedono, però, è: i prezzi sono davvero aumentati?

L’Agenzia dei Consumatori ha raccolto una serie di segnalazioni da tutto il paese e ha scoperto che la risposta è sì. I listini sono stati leggermente modificati, i rincari riguarderebbero tutti i trattamenti, dallo shampoo alla messa in piega, fino ad arrivare al taglio e alle tinture. Nelle grandi città in media un taglio è passato da 20 a 25 euro, dunque ci sarebbe stato un aumento del 25%, ma si sono raggiunti picchi di +66% a Milano, dove un taglio è arrivato a costare anche 25 euro piuttosto che 15. (Continua a leggere dopo la foto)


Il motivo di questi rincari? I saloni sono rimasti chiusi per due mesi, non vedendo alcun tipo di guadagno per tutto il lockdown. Ora il distanziamento sociale fa sì che il numero di clienti giornalieri sia limitato e non sempre con degli introiti tanto bassi si riescono a coprire senza sacrifici le spese fisse come bollette, affitto del locale e stipendi dei dipendenti. (Continua a leggere dopo la foto)

Tutto ciò obbligherebbe i gestori ad aumentare leggermente i prezzi, in maniera tale da poter vedere anche un minimo di guadagni a fine mese. Non tutti i parrucchieri, però, hanno deciso di modificare il listino prezzi. In alcuni casi i prezzi sono rimasti gli stessi, così da non gravare sulle tasche dei clienti, che potrebbero essere ugualmente alle prese con un periodo di crisi economica. (Continua a leggere dopo la foto)

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In questi casi, sono stati abbattuti i tempi morti, sono state favorite le consulenze preliminari tramite videochat, sono stati allungati gli orari di lavoro, nella speranza di aumentare le entrate giornaliere. Naturalmente ogni singolo salone può fare come meglio crede ma è chiaro che l’unica cosa che conta per far andare avanti un’attività simile è la soddisfazione dei clienti. In quanti abbandoneranno il proprio hairstylist di fiducia perché ha rincarati i prezzi di ogni singolo trattamento?

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