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Governo, arriva la tempesta. E questa volta non servirà a nulla chiudere i porti…

I listini europei rialzano la testa dopo le tensioni sui dazi ma non si accoda al recupero Milano, che oscilla e continua a soffrire per i timori degli investitori sulla gestione del debito in vista della legge di stabilità del nuovo governo, che spingono all’insù lo spread tra Btp e Bund tedesco. Avvio incerto e contrastato per le principali borse europee. Londra segna un progresso dello 0,33% e Francoforte dello 0,19%, mentre Parigi è piatta e Milano cede lo 0,27% a 21.359 punti. Lo spread Btp-Bund intanto viaggia a 257 punti, dopo aver toccato quota 270. Ieri sera a Wall Street il Dow Jones Industrial ha segnato un calo frazionale dello 0,03% a 25.326 punti, mentre il Nasdaq è balzato dell’1,24% a 7.802. Chiusura in lieve rialzo a Tokyo per il Nikkei 225, in progresso dello 0,06% a 22.525. Sull’indice principale della piazza milanese continua a soffrire Poste Italiane, con un calo del 2,39%. Fra i bancari male anche Bper (-2,38%), Banco Bpm (-1,68%) e Ubi Banca (-1,74%). (continua dopo la foto)


Sempre nel settore Unicredit arretra dello 0,62%, mentre Intesa Sanpaolo limita i danni con un calo dello 0,10%. Mediobanca sale dell’1,24% sulle indiscrezioni di stampa secondo cui il fondo Elliott starebbe posizionandosi nel capitale della banca d’affari. Ben intonate Fca, in progresso dell’1,41%, Cnh Industrial (+1,19%) ed Exor (+0,98%). Acquisti anche sugli assicurativi, con Cattolica (+2,30%) dopo la presentazione dei conti semestrali, Generali (+0,51%) e Unipol (+0,38%). (continua dopo la foto)

Sotto pressione i titoli di Stato italiani. I tassi dei Btp a 2 anni sul mercato secondario hanno visto salire il rendimento di 0,48 punti percentuali in una sola mattina all’1,40%, con uno spread a 195 sul titolo tedesco corrispondente, mentre il decennale è oltre il 3%, al 3,09%, con uno spread sul Bund a 267 punti base. (continua dopo la foto)
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Ma non mostra alcuna preoccupazione Matteo Salvini e, del resto, nella sua posizione, non sarebbe una mossa giusta – ancorché doverosa sul piano politico-istituzionale – quella di manifestare dubbi sulla percezione esterna dell’azione di governo. Intervistato da Sky Tg24 ha dichiarato che “Ci sono tanti investitori esteri che stiamo contattando. Non vedono l’ora di investire in Italia. Ci chiedono solo tempi certi per la giustizia e meno tasse”. Il mercato osserva, valuta. E decide.

Il blocco dei porti? Ecco cosa c’è dietro la mossa di Salvini

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