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“Siamo provinciali e cretini”. Flavio Briatore, il manager che non investe più in Italia e ‘spara a zero’. Lo sfogo senza precedenti

Negli ultimi tempi di Flavio Briatore si è parlato sempre con un’impronta gossippara, incentrata sulla cronaca rosa e sulle sue storie sentimentali. Dopo l’addio a Elisabetta Gregoraci, l’ex velina di Striscia La Notizia che gli ha dato il primogenito Nathan Falco, Flavio si è goduto la stagione estiva trovando una nuova fiamma. A fotografarlo insieme a una bella donna è il settimanale Gente, che negli scatti esclusivi, mostra il volto della misteriosa nuova fiamma. I due sono a Porto Cervo, in provincia di Olbia, a bordo di un gommone per raggiungere un ristorante. Ma chi è la donna seduta al fianco di Flavio Briatore? Capelli biondi e mossi, look semplice. Una donna giovane di nemmeno trent’anni a detta del settimanale. Un nuovo amore? Niente affatto: a smentire il possibile flirt, ufficialmente, è stato lo stesso Briatore. Con un messaggio su Instagram ha sottolineato come la donna sia soltanto una sua stretta collaboratrice e nulla più. (Continua a leggere dopo la foto)



Ma Flavio Briatore è un imprenditore di successo. E da uomo esperto in affari non può che dare un bilancio di quella che è l’attuale situazione italiana per quanto concerne il terzo settore: il turismo dovrebbe essere il gancio trainante dell’economia del Bel Paese ma non è altro che lo specchio di una Penisola in seria difficoltà. Questo è il riassunto dell’intervista concessa dall’imprenditore a Libero. La stagione appena conclusa ha fatto registrare un segno negativo in molte località turistiche italiane, dalla Versilia al Salento, fino alla Riviera Romagnola. Ma come mai? A dare un quadro della situazione è il noto imprenditore… (Continua a leggere dopo la foto)


“Troppi vincoli, scarsa qualità e prezzi alti”. Questi sono i mali del turismo in Italia. Ma il manager e imprenditore non si limita solo a una dura analisi e spiega qual è, secondo lui, la ricetta per ripartire. Obiettivo numero uno: puntare di meno sul turismo low cost e dare slancio all’offerta di lusso. “Il punto è che il turismo delle ciabatte non dà niente al territorio né basta a trasformare un Paese o una regione in una destinazione appetibile. Basterebbe pensare che il turismo di lusso lascia cose importanti sul territorio, porta soldi che fanno il bene di chi vive e lavora lì”, sottolinea Briatore. “Il problema è che noi non investiamo nel turismo, gli altri Paesi sì. Colpa di vincoli burocratici e assurde leggi regionali, penso a quelle della Toscana e della Sardegna. Non facciamo opere pubbliche, le strutture alberghiere sono vecchie, e ci culliamo sul fatto che il nostro mare è bello. Senza pensare che il mare è molto bello anche altrove. Stiamo sprecando una grossa opportunità”. Del resto, è celebre la sua polemica contro la Regione Puglia, dopo che il suo Twiga di Otranto è stato costretto a chiudere.  (Continua a leggere dopo la foto)


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Un’altra colpa dell’Italia, secondo Briatore, è il provincialismo che si esprime con particolare forza alla vista del vip di turno: “Quando c’è un matrimonio importante in Italia, subito chi si sposa trova la gente che paparazza, e presto vede le sue foto sui giornali o sui social media. Così perdiamo credito perché violiamo la privacy. E costringiamo i personaggi importanti a non venire più a sposarsi da noi”. Il noto manager non investirà più nel Bel Paese. E rimarca: “Le poche barche che venivano in Italia le abbiamo mandate via con la tassa sul lusso e ora ce le ritroviamo tutte in Montenegro. Abbiamo insomma una capacità unica di mandare via la gente e, quando proviamo a rimediare, è ormai troppo tardi. Siamo davvero cretini…”.

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