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“Io non lo sono”. Matteo Bassetti vede Checco Zalone a Sanremo e risponde chiaramente

Checco Zalone finto virologo Sanremo Matteo Bassetti

Checco Zalone in versione virologo-cantante al Festival di Sanremo 2022. Il comico pugliese è stato scelto da Amadeus come spalla per il secondo appuntamento con il festival della canzone italiana e le sue performance hanno diviso il pubblico italiano.

Sempre pungente, ironico e ai limiti del tanto osannato politically correct, Checco Zalone ha  aperto la serata dalla galleria felice di essere tra il tanto amato “popolino” e chiedendo ad Amadues di essere umile. Poi la gag sull’importanza delle donne, la favola LGBT e il brano rap ‘Poco ricco’. Non è mancato un riferimento al Covid impersonando il virologo Oronzo Carrisi, cugino di Al Bano, proveniente – manco a dirlo – da Cellino San Marco e cantando la canzone ‘Pandemia ora che vai via’.

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“Ha colto nel segno” ha commentato professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova e uno dei più noti ‘volti covid’ in Italia. “Zalone è fantastico, eccezionale. Io sono un grande estimatore, è un numero uno e ho visto i suoi film. Ha colto nel segno. Io mi sono sentito poco tirato in ballo perché non sono un virologo ma un infettivologo”, aggiunge Bassetti .

Checco Zalone finto virologo Sanremo Matteo Bassetti

“A parte questo, credo sia bello ridere anche su questo aspetto della comunicazione di questi due anni, i virologi che non devono parlare, devono stare zitti, non vanno d’accordo. Zalone ha colto questo aspetto”. Ma speriamo – sottolinea ancora Bassetti – che la canzone porti fortuna alla fine della pandemia. Io non ho nessun problema a tornare a fare il mio lavoro, anche se andrò meno in televisione sarò felice lo stesso. Ci saranno altri modi di comunicare le malattie infettive”.

“Zalone ha fatto delle cose che definire divertentissime è poco, penso alla canzone ‘La Vacinada’. Immagino che ieri abbia voluto raccogliere un sentimento generale degli italiani che non ne possono più della pandemia. Sorrido e basta, non starei a farci dei castelli di carta sopra”, ha commentato all’Adnkronos Salute Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.


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