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700 bambini uccisi e mutilati: così l’Iraq sacrifica i suoi piccoli

I più piccoli vittime inconsapevoli di conflitti che non rispettano più le regole tradizionali. E vale soprattutto per il conflitto che sta scuotendo Iraq e Siria, con la volontà di costituire uno Stato islamico. Finora è stata una strage di bambini: 700 uccisi o mutilati dall’inizio dell’anno. Lo spiega Leila Zerrougui, rappresentante speciale dell’Onu per i minori nei conflitti armati, al Consiglio di sicurezza. “Sono profondamente preoccupata per i recenti attacchi dell’Is contro le minoranze, compresi donne e bambini, nella zona sotto il loro controllo in Siria e in Iraq”, ha aggiunto, precisando di essere “inorridita dal totale disprezzo per la vita umana dimostrato dallo Stato islamico”. Ormai è accertato che l’Isis ha reclutato bambini di 13 anni come soldati, mentre altri sono stati sfruttati come attentatori suicidi. I jihadisti ricorrono a bambini di appena tredici anni per trasportare armi, sorvegliare posti strategici e arrestare civili, tre altri bambini partecipano ad attacchi kamikaze. Se prevalente, la pratica dell’Isis non sarebbe esclusiva perché, sempre secondo la funzionaria Onu, numerosi bambini vengono utilizzati anche dall’altra parte, da milizie alleate del governo iracheno.



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