I romani sono ormai abituati alle “battute di caccia” dei gabbiani che hanno ormai invaso la città in migliaia. Ma gli avvistamenti di ieri nella zona Prati sono di diversa specie. A svolazzare sui cieli di Roma ora c’è anche un marabù, un uccello africano fuggito via dal Bioparco della capitale cinque giorni fa. Lì sono tre gli esemplari di Leptoptilos crumeniferus (questo il nome scientifico), non vivono chiusi in una voliera ma liberi su un terreno protetto dal recinto. Gli vengono un poco accorciate le piume delle ali per ridurre la portanza e impedirgli la fuga in volo.
Ma il fuggitivo, al quale forse le piume erano ricresciute a sufficienza, ha trovato il coraggio di alzarsi in volo alla ricerca di maggiore
libertà, diventando un “latitante”. Le ricerche finora non hanno portato a niente, forse avrà trovato rifugio in una zona più tranquilla e lontana dal frastuono. Scambiarlo per un gabbiano è impossibile viste le sue dimensioni (ha un’
apertura alare di quasi tre metri) e il suo aspetto apparentemente poco rassicurante per la sua somiglianza a un avvoltoio, con la testa e il collo senza piume. Nessun rischio per gli umani: teme l’uomo e non lo attacca. Ma trovarlo non sarà facile: si solleva in aria con agilità e può raggiungere altezze tali da essere quasi invisibile da terra. Si sa di marabù che sono arrivati fino a 4.000 metri di quota.