“L’Italia sta rinunciando a più di un milione di giovani nati in Italia, che parlano italiano, che studiano nelle scuole e università italiane che si curano negli ospedali italiani che lavorano in Italia ma che non hanno la cittadinanza. Sono talenti per il Paese, se perdiamo questi cittadini, perdiamo un valore aggiunto morale ed economico”. Roberto Saviano torna a invocare una riforma della cittadinanza per le seconde generazioni. “È dai nuovi diritti – scrive su l’Espresso – che è possibile costruire una nuova Italia. I diritti immettono nel circuito democratico energie nuove e possibilità oggi sconosciute”. Secondo lo scrittore, “le celebrazioni, le dichiarazioni antirazziste, gli infiniti dibattiti inizieranno ad esser considerati credibili e autorevoli solo quando il primo passo dello ius soli si realizzerà”. Un primo passo, conclude Saviano, “per iniziare ad immaginarsi una democrazia salvata dagli immigrati. Nuove energie, nuove forze, nuove culture, nuove sinergie”.