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Evoluzione, ecco come l’uomo sapiens diventerà tecnologicus

È uno scenario inquietante quello che ci prospetta lo storico israeliano Yuval Noah Harari nel suo ultimo libro Sapiens. A brief history of human mankind, dove prevede un evoluzione dell’umanità fortemente intrecciata con la tecnologia. Secondo Harari nel corso del XXI secolo il genere umano si doterà di dispositivi che non solo elimineranno deficit fisici come cecità, sordità o difetti cardiovascolari, ma addirittura renderanno migliori le prestazioni di chi potrà permetterseli. È questo il vero fulcro della questione: Harari afferma che il progresso scientifico e le evoluzioni tecnologiche dell’organismo umano accentueranno ancora di più il divario tra ricchi e poveri: «Per tutto il XX secolo uno degli obiettivi della medicina è stato quello di rendere accessibile a tutti un livello minimo di salute. Nel XXI secolo invece la missione sarà quella di superare la normalità, di vivere più a lungo, di avere una memoria o delle facoltà migliori. E si tratta di un progetto non egualitario» spiega in un’intervista al Guardian. La scienza sarà utilizzata per migliorare le perfomance e si verrebbero a creare differenti specie umane, ciascuna con caratteristiche proprie, in base alla qualità delle tecnologie acquisite, ossia in base a quelle che ognuno può permettersi di comprare. La cosa più preoccupante è che, teoricamente, tutto questo è già realizzabile.

Yuval Noah Harari
Sapiens. A brief history of human mankind
Harvill Secker, 2014, 443 p.

 


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