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Quibi, storia (esemplare) di un fallimento: chiude 6 mesi dopo il lancio

quibi chiude app Jeffrey Katzenberg

Quibi, l’Ott di contenuti in formato breve (da cinque a dieci minuti) per smartphone fondata da Jeffrey Katzenberg e Meg Whitman, ha annunciato la chiusura appena sei mesi dopo il lancio dell’app. Nonostante abbia raccolto un totale di 1,75 miliardi di dollari cash da tutti gli studi di Hollywood, dal gigante cinese dell’e-commerce Alibaba e da altri investitori, fa notare Paolo Lugiato, manager del settore Tlc, Quibi venderà i suoi beni dopo aver cercato invano un acquirente per l’azienda.

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Jeffrey Katzenberg


“Quibi diventerà un caso di studio alla Harvard Business School: che cosa non fare quando si lancia un servizio di streaming”, dice Stephen Beck, fondatore e managing partner della società di consulenza manageriale cg42. “Il mondo è cambiato radicalmente da quando Quibi è stato lanciato e il nostro modello di business non è più praticabile”, ha scritto, invece, Katzenberg in un comunicato diretto prima di tutto ai 200 dipendenti. Meg Whitman ha aggiunto che mentre la società aveva “abbastanza capitale per continuare ad operare per un periodo di tempo significativo, abbiamo preso la difficile decisione di chiudere l’attività, restituire denaro ai nostri azionisti e dire addio ai nostri colleghi di talento con grazia”.

Quibi ha prodotto più di 100 serie originali, offredo anche i notiziari di NBC e CBS e la programmazione sportiva di ESPN. Nell’impresa sono stati coinvolti nomi come Steven Spielberg, Sam Raimi, Antoine Fuqua, Jennifer Lopez e Chrissy Teigen. Ma Quibi ha faticato ad attirare gli abbonati fin dall’inizio. I consumatori si sono lamentati del fatto che la programmazione non poteva essere guardata in TV (cosa che è diventata più importante con le persone bloccate a casa) e hanno criticato l’incapacità dell’app di permettere loro di condividere contenuti sui social media, una caratteristica che avrebbe potuto aiutare a generare l’eccitazione del word-of-mouth.

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L’ostacolo principale nel tentativo di orchestrare una vendita è stato il fatto che Quibi non possiede alcuno dei suoi contenuti. Nel tentativo di attirare le star più brillanti di Hollywood, infatti, la start up ha offerto loro la possibilità di rientrare in pieno possesso dei diritti dopo due anni e cucire insieme i brevi episodi in una serie televisiva o in un filmper rivenderli a un altro acquirente.

“Katzenberg ha creato qualcosa di vantaggioso per i creatori di contenuti”, ha detto Michael Goodman, analista di Strategy Analytics. “Ma il mercato ha detto che i consumatori non sono disposti a pagare per clip di notizie, clip sportive, clip di bellezza”. Nonostante tutto, Quibi ha vinto due Emmy Awards il mese scorso con gli attori Laurence Fishburne e Jasmine Cephas Jones protagonisti della serie “#FreeRayshawn. Una gioia svanita in fretta. Sic transit gloria mundi…

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