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“Uno scandalo”. Imane Khelif, scatta la protesta. E ora si mette male per la pugile: cosa sta succedendo

  • Sport

Prosegue a Parigi le gare delle Olimpiadi, ma a tenere banco è sempre il caso della pugile intersex Imane Khelif. Dopo aver sconfitto Angela Carini in un incontro lampo, chiusosi dopo appena 14 secondi con il ritiro dell’atleta italiana, Khelif tornerà di nuovo sul ring oggi pomeriggio, 3 agosto, poco dopo le 17. Il suo prossimo avversario sarà la ungherese Luca Hamori.

Tutti i riflettori dei media internazionali sono puntati su Imane Khelif, la cui partecipazione al torneo femminile di boxe è contestata da una parte dell’opinione pubblica, che ritiene l’algerina avvantaggiata per i suoi livelli di testosterone. Il dibattito è andato ormai al di là dello sport, coinvolgendo anche la politica e le istituzioni. E la polemica continua a divampare.

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“Uno scandalo”. Imane Khelif, scatta la protesta. E ora si mette male per la pugile: cosa sta succedendo

Sul prossimo incontro è intervenuta la federazione ungherese di boxe con una lettera di protesta al Cio: “Lo riteniamo inaccettabile e scandaloso. Vogliamo esprimere la nostra indignazione”.

A gettare benzina anche Luca Hamori, che ha pubblicato sui social una caricatura di cattivo gusto in cui la sua sfidante algerina viene rappresentata sul ring come una specie di mostro: metà uomo e metà toro. Dall’altra parte, invece, una pugile con sembianze femminili nella quale evidentemente si identifica l’atleta ungherese.

In queste ore, però, Khelif sta ricevendo anche molti attestati di solidarietà, da persone famose e non. Tra questi, anche alcuni atleti. Su tutti, spicca il messaggio lanciato via social da Amy Broadhurst, che ha sconfitto Khelif ai Mondiali 2022. L’ex campionessa del mondo ha chiesto che cessino subito attacchi e il bullismo nei confronti della pugile algerina.

Per il Cio non ci sono dubbi: Imane Khleif è una donna. Secondo quanto riporta il “Corriere della Sera”, il portavoce del Comitato olimpico internazionale, Mark Adams, avrebbe rassicurato sulla documentazione medica presentata dall’atleta algerina: “Imane non dispone di alcun vantaggio derivante dalla sua situazione ormonale”.

Intanto, sul caos è intervenuto il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Ovviamente provo un po’ di imbarazzo istituzionale. L’algerina non ha fatto oggi il primo match della sua vita, sono almeno 8-9 anni che è nel circuito della boxe. Ha un passaporto, che non devo giudicare io, che dichiara che è donna. Poi è giusto che ognuno faccia le sue considerazioni, però quello che dico è di non sostituirci al mestiere degli altri”.


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