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“Gravemente ammalata”. Victoria Cabello, la conduttrice lo confessa con molto dolore

Ogni giorno ci sembra uguale all’altro, il tempo passa e per ora nulla cambia: sono settimane che siamo barricati nelle nostre case aspettando di ricevere buone notizie. Ma per il momento non se ne parla. La nostra quarantena sarebbe dovuta finire il 4 aprile ma durerà ancora fino al 3 maggio. Siamo stanchi, a volte tristi, non sappiamo che pensare del futuro e, se all’inizio cercavamo di essere positivi e ci ripetevamo “andrà tutto bene”, ora è più difficile tirare fuori la positività.

Ma tanto non abbiamo scelta quindi meglio restare sereni e aspettare. Prima o poi le cose si sistemeranno. In questo momento siamo tutti nella stessa situazione: murati a casa, senza poter neanche fare due passi per sgranchirci. Noi. E i vip. Anche la simpaticissima Victoria Cabello sta a casa in quarantena. E per lei, questa, non è la prima quarantena. Intervistata da “Mezz’ora con il Corriere” la conduttrice ha spiegato che questo isolamento è diverso da quello che ha vissuto in precedenza. Continua a leggere dopo la foto



In passato Victoria Cabello ha avuto delle patologie che l’hanno quasi paralizzata e le hanno reso la vita un inferno. Anche mangiare le era impossibile. “La quarantena mi ha riportato a un periodo in cui mi sono ammalata gravemente ed ero chiusa in casa, in primo luogo perché ero proprio impossibilitata, a un certo punto addirittura a camminare… una malattia trasmessa da una zecca, che non arrivava dal mio cane” ha raccontato la conduttrice. Continua a leggere dopo la foto


Oltre a essere gravemente malata, Victoria Cabello ha dovuto lottare con l’indifferenza di chi la circondava. In tanti hanno sottovalutato la sua malattia e hanno creduto che si trattasse solo di depressione: “Mi sono ritrovata per un anno a sentirmi dire: sei depressa, torna a lavorare e vedrai che ti passa, non è niente, dai prendi degli antidepressivi… non riuscivo più a parlare, ad articolare la parole” ha aggiunto la Cabello ricordando quel momento durissimo della sua vita. Continua a leggere dopo la foto

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“Uscivo di casa e non ricordavo se avevo spento gas, chiuso la porta… dovevo scrivermi tutto ero veramente malridotta”. La diagnosi è arrivata dopo un anno e mezzo, da allora la sua vita è cambiata. Ma di certo non è più la stessa: “Ho dovuto pagare il fatto di essere una donna: se fossi stata un uomo non mi avrebbero dato della pazza, in sindrome premestruale o della depressa”.

 

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