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“Chiedo scusa per quello che ho fatto”. Fabrizio Corona e il carcere: l’accorato messaggio ai giudici. Cosa è successo

“Mi dispiace, se ho sbagliato, come dite voi, se ho commesso gravi violazioni, come dite voi (…) vi chiedo scusa”. Così Fabrizio Corona, con degli appunti scritti a mano e da lui pubblicati su Instagram, si prepara all’udienza di oggi pomeriggio davanti ai giudici della Sorveglianza di Milano, che nei prossimi giorni dovranno decidere, in sostanza, se potrà rimanere in detenzione domiciliare o dovrà tornare in carcere. “Sono un essere umano, non un criminale”, scrive l’ex agente fotografico negli appunti preparati in vista dell’udienza di oggi dove potrebbe fare dichiarazioni di questo genere per chiedere alla Sorveglianza di non revocare il differimento pena che gli è stato concesso nel dicembre 2019.

Lo stesso giudice della Sorveglianza Marina Corti, che segue la fase dell’esecuzione pena di Corona, nelle scorse settimane ha proposto la revoca del “differimento pena” e quindi il ritorno in carcere. Su questa proposta, avanzata per violazioni delle prescrizioni da parte dell’ex agente fotografico, dovrà decidere un collegio di giudici, che hanno riunito in un’unica udienza, fissata per oggi, questo ed un altro procedimento in cui si deve stabilire sempre se debba o meno tornare in carcere. (Continua a leggere dopo la foto)


“I reati li ho commessi tutti nel 2006-2007-2008 – scrive ancora Corona – ma da 15 anni non ho commesso più un reato (…) durante la notte ho i flashback come i reduci del Vietnam (…) non sono e non sarò più quello di prima e poi sono vecchio”. E quindi chiede ai giudici “pietas” e di non tornare “all’inferno”, ossia in carcere. Già lo scorso autunno il giudice Corti aveva diffidato l’ex ‘fotografo dei vip’ dal partecipare a programmi tv. E in aula a novembre il sostituto pg Antonio Lamanna aveva invitato Corona ad attenersi “alle regole”. (Continua a leggere dopo la foto)

Dopo la diffida è arrivata anche la proposta di revoca del differimento pena concesso in via provvisoria all’ex ‘re dei paparazzi’ per la sua “patologia psichiatrica” e che, a inizio dicembre 2019, lo aveva fatto passare da San Vittore ad un istituto di cura e poi a casa in detenzione domiciliare. Proposta legata a violazioni delle prescrizioni tra cui, pare, anche il continuo uso dei social network. Nelle sue prescrizioni c’è il divieto all’uso dei social. (Continua a leggere dopo la foto)

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Il giudice ha deciso di proporre la revoca ai giudici, senza disporre, in attesa della decisione del collegio, il rientro in carcere in via provvisoria. Di recente la polizia, poi, ha inviato alla Sorveglianza segnalazioni di violazioni di prescrizioni legate al fatto che l’ex agente fotografico si sta occupando da alcune settimane di due delle presunte vittime che hanno denunciato Alberto Genovese, l’imprenditore del in carcere a novembre.

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