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Da quando il suo (famosissimo) papà è morto prova ad andare avanti ma il dolore è ancora fortissimo per lei che oggi confessa: ”Ecco cosa mi succede ogni volta che provo a guardare un suo film”

 

”Io e la mia famiglia ci siamo sostenuti a vicenda nel dolore. Quando mio padre è morto, eravamo a San Francisco tutti insieme. Semplicemente ho provato ad andare avanti. Mi dicevo: ‘Ok, bene, oggi ho intenzione di svegliarmi e di amare quello che faccio. E poi domani, ho intenzione di svegliarmi e di essere felice. E poi il giorno dopo, lo stesso’. Perché è tutto quello che posso fare. Mi dicevano sempre: ‘Oh, ma come stai? Stai bene?’. Ho preferito trasformare solitudine e tristezza in produttività. I suoi film, però, ancora non riesco a guardarli. Sarebbe autodistruttivo”.

Così, a due anni dalla morte del suo famosissimo papà, racconta di aver superato solo in parte quella perdita.

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Non riesce ancora a vedere i film (numerosissimi) in cui ha recitato il suo papà Zelda Williams, la figlia di Robin, l’attore che ad agosto di due anni fa si è tolto la vita impiccandosi nella sua villa di Tiburon, in California. Da anni Robin Williams soffriva di depressione e prima di suicidarsi gli avevano diagnosticato il morbo di Parkinson. Gli ultimi 24 mesi sono stati difficilissimi da affrontare per la giovane Zelda, 27 anni, ed è riuscita ad andare avanti solo grazie all’aiuto della sua famiglia.

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E si confessa e ripercorre i momenti più dolorosi legati alla scomparsa del padre nel corso di un’intervista al Chelsea Handler Show. Ma già poco tempo fa, mentre la ragazza si sforzava di superare il grave lutto, aveva promesso sui social network che sarebbe andata avanti:

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”Nel corso di quest’anno sono giunta a una conclusione che mi sento di condividere qui, per chiunque possa averne bisogno: evitare la paura, la tristezza o la rabbia non significa essere felici. Vivo la mia tristezza ogni giorno, ma non me la prendo più. Invece, so che ogni singolo momento di gioia che vivo e trovo, non è fatto per essere dimenticato, ma per essere vissuto e goduto”.

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