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“Caro Mogol, ci hai provato ma ti è andata male”. A 18 anni dalla scomparsa di Battisti, non si placa la polemica tra la vedova del cantante e il famoso paroliere. Una querelle che interessa da vicino i fan di Lucio

 

Non si placa la polemica, all’indomani della sentenza del tribunale di Milano che ha respinto la domanda di Mogol contro la vedova di Lucio Battisti, accusata dal noto paroliere di mala gestione societaria. Grazia Letizia Veronese è infatti tornata sull’argomento, affidando le proprie parole al suo avvocato Simone Veneziano.

“Leggiamo in queste ore – spiega Veneziano in un comunicato – sui media interpretazioni opportunistiche e fuorvianti della sentenza del Tribunale di Milano che ha respinto la domanda di Mogol contro Grazia Letizia Veronese”.

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“La causa è iniziata nel 2012 – prosegue – da Mogol allo scopo di condannare la signora Grazia Letizia Veronese a pagargli 8 milioni di euro di risarcimento del danno, per aver ostacolato lo sfruttamento commerciale del repertorio Mogol/Battisti. L’obiettivo dichiarato in giudizio da Mogol quindi era chiarissimo: mettere le mani in tasca della signora Grazia Letizia Veronese, aggredire il suo patrimonio, annientarla economicamente, dopo averla per anni pubblicamente additata come la vedova che mangia i bambini”.

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“Ma l’obiettivo, alla luce della sentenza, può dirsi miseramente fallito. Il Tribunale di Milano ha respinto la domanda di Mogol per mala gestio contro Grazia Letizia Veronese, escludendo che la moglie di Lucio Battisti possa aver commesso un illecito come amministratore della Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l”.

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“Il Tribunale di Milano infatti – continua Veneziano – ha condannato non la Signora Grazia Letizia Veronese, bensì la Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l. a pagare a Mogol 2,6 milioni di euro. Una società, la Edizioni Musicali Acqua Azzurra S.r.l., della quale lo stesso Mogol è socio, attraverso un’altra società a lui e ai suoi due figli direttamente riconducibile. Quindi, quando si tratterà di eseguire la condanna, le mani Mogol finirà per doversele mettere nelle sue di tasche. Non solo. Il Tribunale di Milano fa salvi i diritti degli eredi di Lucio Battisti inteso, non già come autore, bensì come interprete delle canzoni del repertorio Mogol/Battisti”.

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