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“Presto, aiutateci a trovarlo: è pericoloso”. Fotografato a spasso con guinzaglio e pettorina, ma non è come sembra: non è un cane e nemmeno un gatto. L’annuncio ufficiale del Comune, che chiede la massima diffusione

 

“Diffondiamo questa foto scattata mercoledì 22 novembre intorno alle 17 in piazzale Loreto che ci è pervenuta dal Garante degli Animali del Comune. L’animale al guinzaglio è un caracal, felino selvatico che vive in Africa e in Asia. È pericoloso per l’incolumità di tutti (è vietato dalla legge 150 del ’92) – continua il post apparso sulle pagine social istituzionali del Comune di Milano -Chiediamo l’aiuto dei cittadini in quanto è necessario comunicare al proprietario di portare l’animale al più vicino Comando Forestale, che fornirà le indicazioni su come comportarsi”. Un appello che ha fatto ben presto il giro della rete e delle testate perché c’è poco da scherzare: questo animale che vedete nella foto non è, come si potrebbe pensare a una prima occhiata, un cane. Il guinzaglio, la pettorina e il fatto che sia sul marciapiede con quella che sembra una ragazza possono ingannare, ma guardate bene le orecchie lunghe e appuntite, da cui poi la bestiola prende il nome. Questo, come scritto nel post, è un caracal (o lince del deserto), un animale pericoloso per gli uomini ma anche per gli altri animali. È dunque il caso che, in caso di avvistamento nel capoluogo meneghino, si avvertano subito le forze dell’ordine preposte. (Continua dopo la foto)


Orecchie lunghe e appuntite, testa piccola e coda lunga: è proprio un caracal. Ovvero, per chi non ne ha mai sentito parlare, un felino selvatico che vive in Africa e Asia e ha mediamente un’altezza di 50 cm e un peso che va dai 14 kg fino a un peso poco superiore a 20 kg, si legge su La Stampa, uno dei numerosi quotidiani che ha rilanciato l’appello del Comune di Milano che si è visto ‘costretto’ a postare l’immagine sul suo profilo istituzionale per avvertire i cittadini dei potenziali rischi. Questo animale, come anticipato, deve il suo nome alle sue orecchie particolari che terminano con pennelli di peli neri lunghi fino ad 8 cm. “Caracal” deriva infatti dalla parola turca karakulak, che significa “orecchio nero”. (Continua dopo le foto)

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È robusto, abbastanza basso sulle zampe ed ha una coda lunga circa 25 cm: relativamente lunga, per un animale imparentato con le linci delle regioni fredde-temperate, osserva il Corriere della Sera. È più scuro sul dorso che sui fianchi e il ventre, il petto, e l’interno delle membra di questo animale sono di colore grigio chiaro. Sulla testa, il caracal è segnato da due strisce scure sotto gli occhi e da una macchia scura che circonda il muso. Come quasi tutti i felidi, il caracal è dicromatico, cioè esiste sotto due varietà: grigio o rosso-bruno. E oltre a essere pericoloso, ricorda il Comune nell’appello social, è anche vietato dalla 150 del 1992 è quella che regola “il commercio internazionale di specie animali in via d’estinzione” e “di esemplari vivi di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica”.

Abbandonato in aeroporto. Nuvola, questa dolcezza fatta cane, per giorni ha aspettato che il suo padrone tornasse a prenderlo: “Era chiaro, guardava in continuazione l’ingresso”. Ed ecco che è successo dopo un mese esatto di attesa. Tristezza

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