“Too young to drink”, troppo giovane per bere. È il motto della campagna-shock ideata dalla European Fasd Alliance, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro svedese, lanciata in 20 paesi, tra cui l’Italia. L’immagine parla da sé e serve a ricordare che bere alcolici durante la gravidanza è dannoso. L’iniziativa è partita dai dati allarmanti che dimostrano come l’esposizione all’alcol prima della nascita, nel grembo materno, causi conseguenze in circa 70 milioni di persone nel mondo, poiché due bambini su cento in Europa e uno su cento negli Stati Uniti soffrono di disordini feto-alcolici, ossia difetti, disturbi dell’apprendimento, problemi comportamentali e malattie mentali causate dall’abuso di alcolici della loro madre durante la gravidanza. Su poster, manifesti e banner della campagna compaiono neonati immersi in differenti tipi di bevande alcoliche, dal vino alla birra passando per rum, vodka, whiskey e brandy, ma non solo: in video e cortometraggi, i genitori di bimbi affetti da tali disturbi parlano delle conseguenze dell’assunzione di alcol nei nove mesi sperando di convincere le donne in gravidanza a rinunciare.
