Quello lanciato dagli esperti è un vero e proprio monito: i giovani affetti da miopia sono in aumento anche nel nostro paese. Sono praticamente raddoppiati: 40 anni fa erano il 13 per cento e oggi sono il 25 per cento della popolazione, quindi 15 milioni di persone. La causa è da ricercare in uno stile di vita definibile “artificiale”, cioè sempre più al chiuso e dunque con meno tempo passato alla luce naturale. Questo perché, dimostrano gli studi, i bambini che trascorrono il tempo libero all’aperto sono meno propensi alla miopia rispetto a quelli che giocano tra le mura domestiche. Ma a contribuire sono anche il maggior numero di ore passate sui libri, l’esposizione alla luce blu emessa da tablet e smartphone e il cattivo uso, cioè troppo prolungato, che i giovani fanno di tv e computer. È vero che la miopia è legata a fattori genetici ma hanno molta incidenza anche quelli ambientali: la visione da vicino e la lettura, l’urbanizzazione, il poco tempo all’esterno. Un consiglio di base? Adattare alle moderne tecnologie i consigli che venivano dispensati per la televisione: non attaccare gli occhi allo schermo, non trascorrerci ore davanti e fare una pausa ogni 40-50 minuti. Ma importante è anche preferire, quando possibile, i giochi al parco.