“Ha presente la scena di un film dell’orrore? Ecco. Esattamente quella. Sangue ovunque, un uomo sporco con in mano una mannaia che si è scagliato su di noi, che urlava come un pazzo. La testa di quella povera donna staccata di netto dal corpo. E poi lo sparo che ha messo la parola fine a un incubo”. A parlare è una delle persone che, ieri mattina, è intervenuta in via Birmania all’Eur dove la follia omicida di un trentaquattrenne che ha decapitato una colf ucraina con una mannaia, ha scosso Roma. È il racconto che ha fatto a Repubblica uno degli intervenuti nella villa dell’orrore. “Dietro la porta c’era un uomo vestito con una tuta mimetica, con cinturone in cuoio e anfibi neri. Sulla bocca aveva una maschera filtro bianca, di quelle che si comprano in farmacia per coprirsi da fumi sul motorino, e indossava degli occhiali tattici. Aveva in mano una mannaia sporca di sangue. Alle sue spalle c’era il corpo dilaniato di quella poveretta completamente ricoperto di sangue, la testa staccata di netto. Il pavimento e le pareti sporche”.
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