Sono passati 18 anni dalla Strage di Erba e durante la puntata di Quarto Grado andato in onda venerdì 13 febbraio 2024 si è parlato di Rosa Bazzi. La donna, condannata insieme al marito Olndo Romano, esce ogni giorno dal carcere di Bollate tutti i giorni della settimana lavorativa, dal lunedì al venerdì. Era l’11 dicembre 2006 quando in uno dei fatti di cronaca più cruenti di questo inizio secolo vennero uccisi a colpi di coltello e spranga Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.
Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, colpito con un fendente alla gola e creduto morto dagli assalitori, riuscì a salvarsi grazie ad una malformazione congenita alla carotide che gli evitò la morte per dissanguamento. La strage avvenne nell’abitazione di Raffaella Castagna, in una corte ristrutturata nel centro della cittadina.
“È il momento di dire la verità”. Strage di Erba, dopo 17 anni Olindo Romano decide di parlare
Rosa Bazzi oggi, la nuova vita e il lavoro fuori dal carcere
L’appartamento fu dato alle fiamme subito dopo l’esecuzione del delitto. Dell’omicidio vennero ritenuti responsabili Olindo Romano e la moglie Angela Rosa Bazzi condannati in via definitiva all’ergastolo nel 2011. I giornalisti della trasmissione di rete 4 hanno seguito Rosa Bazzi per due giorni, controllando dove si recasse e cosa facesse durante la giornata fuori dalla cella. La donna ha 60 anni, ne aveva 43 quando fu arrestata.
Secondo quanto riportato da Quarto Grado, Rosa Bazzi lavorerebbe presso una cooperativa dell’hinterland milanese. I giornalisti della trasmissione l’hanno immortalata mentre portava fuori dalla struttura alcuni sacchi della spazzatura. La donna fa quindi le pulizie all’interno della cooperativa, lavoro che faceva prima del suo arresto insieme al marito Olindo Romano.
Dopo avere confessato il delitto il 10 gennaio del 2007, il 10 ottobre, davanti al gup che doveva decidere se aprire o no il processo, Olindo Romano e Rosa Bazzi ritrattarono la loro confessione e si proclamarono innocenti. La scoperta della nuova vita di Rosa Bazzi è avvenuta a meno di una settimana dall’inizio del processo (il primo marzo alle 9), presso la Corte d’appello di Brescia.