Tre anni fa, la vita di Paola Caruso e del suo figlio Michele sono cambiate radicalmente a causa di una tragica vicenda accaduta durante una vacanza in Egitto. Un’iniezione somministrata al bambino per contrastare un’influenza avrebbe causato un danno permanente al nervo sciatico, compromettendo la sua capacità di camminare senza l’ausilio di un tutore. Da allora, Paola ha intrapreso una battaglia personale per trovare una cura per il figlio, spostandosi persino negli Stati Uniti per valutare nuove terapie e un possibile intervento chirurgico.
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La tragedia vissuta da Paola è tornata al centro della cronaca dopo la morte di Mattia Cossettini, un bambino di 9 anni deceduto in circostanze drammatiche durante una vacanza in Egitto. Mattia, inizialmente colpito da quello che sembrava un colpo di sole, è stato visitato da un medico locale che ha prescritto un ricostituente e riposo. Tuttavia, poche ore dopo, il bambino ha perso conoscenza ed è stato trasportato d’urgenza al primo soccorso. Nonostante gli sforzi, Mattia è spirato prima di essere trasferito in una struttura sanitaria più attrezzata.
Mattia, morto Marsa Alam: interviene Paola Caruso
Alla notizia di questa tragedia, Paola Caruso si è sfogata sui social, esprimendo tutta la sua rabbia e il suo dolore: “Continuate ad andare in questi posti di me***! Devono chiudere tutto! Io ho fatto questo errore, fidarmi di questi posti schifosi ma che sono di gente vigliacca italiana. E le conseguenze le pagano gli innocenti purtroppo. Senza parole. Io voglio giustizia per mio figlio e per tutti i bambini che hanno pagato caro”.
A più riprese, Paola Caruso ha raccontato il calvario che lei e suo figlio hanno dovuto affrontare. Ospite di Verissimo, ha ricostruito i drammatici momenti vissuti a Sharm el-Sheikh: “Eravamo appena arrivati quando Michele ha avuto la febbre. Gli ho dato dei medicinali, ma la febbre non passava, allora ho chiamato un medico. Il dottore ci ha consigliato di fargli una puntura per far abbassare la febbre. All’inizio ero titubante, ma poi mi sono fidata”.
La fiducia si è rivelata fatale. “Dopo una mezz’ora dalla puntura, Michele si è alzato dal letto e la sua gambina ciondolava. I medici mi hanno spiegato che con la puntura è stato lesionato il nervo sciatico. Michele ora riesce a camminare con il tutore, ma senza non cammina”, ha rivelato con commozione. Il caso di Michele e la morte di Mattia sollevano interrogativi sul livello di sicurezza e competenza dei servizi sanitari in alcune destinazioni turistiche. Paola Caruso, oltre a cercare giustizia per suo figlio, spera di sensibilizzare il pubblico su questi rischi: “Non voglio che altre famiglie vivano quello che stiamo vivendo noi. Bisogna fare qualcosa per evitare che tragedie del genere continuino ad accadere”.
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