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Tragedia Marmolada, choc generale per la foto di Massimiliano Rosolino. Poi le scuse

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Massimiliano Rosolino Marmolada, bufera per l’ultimo post condiviso su Instagram dall’ex nuotatore. Il campione è finito nel mirino delle critiche per avere pubblicato uno scatto da Canazei, dove è attualmente impegnato in alcuni eventi sportivi. Scatto in cui appare sorridente e felice )”Chi non ride non vince #smile #winner”, la didascalia) mentre da ore e ore i soccorritori cercano i corpi dei dispersi travolti dalla valanga di ghiaccio.

La foto di Massimiliano Rosolino è stata scattata a soli 14 km dal luogo della tragedia della Marmolada per cui ad oggi e vittime accertate a salgono a 9, 2 in più rispetto al bilancio di martedì. Per i fan una mancanza di delicatezza e tatto quella del nuotatore, che sotto al post è stato ricoperto di critiche e insulti.


Massimiliano Rosolino Marmolada, la foto e le scuse

“Forse oggi non c’è molto da ridere lì…”, “Ma cancella sta foto!”, “Girati, alle tue spalle ci sono ancora decine di persone morte sotto ghiaccio e fango, che c’è da ridere?”, gli scrivono. E ancora: “Senza parole”, “Ma la decenza?”, “Ma non ti vergogni”. Molti chiedono che la foto venga rimossa. Non è successo ma è arrivata la spiegazione (e le scuse) di Massimiliano Rosolino.

“Prima di tutto il momento di quegli scatti: non sono stati successivi alla disgrazia, ma li ho fatti ben prima – ha detto Massimiliano Rosolino dopo la bufera, riporta il Corriere della Sera – Ero a Canazei assieme a 35 bambini di un famoso camp estivo che ne accoglie addirittura 900: quindi immortalavo qualcosa di felice. Secondo: ho pubblicato le immagini senza pensare al disastro, anche perché la Marmolada è più in là. Volevo sottolineare la bellezza di quei posti, contavo di comunicare una bella immagine della Val di Fassa, che è un luogo splendido”.

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“Ovvio che non lo rifarei – continua – Chiedo anche scusa, ma sottolineo che in certe reazioni c’è molta ipocrisia. Non mi risulta, ad esempio, che dopo la disgrazia da quelle parti si sia smesso di vivere e di condurre la consueta normalità quotidiana, serale e notturna, al netto del dolore per quanto è accaduto: perché allora accanirsi contro quella foto? Aggiungo che non sono immune da critiche e che accetto di buon grado tutto ciò che è costruttivo: lo faccio pure stavolta, diciamo che ho sbagliato una vasca da 50 metri. Ma deve finire lì, la mia sincerità e la mia buona fede non possono essere messe in discussione”.

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