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“L’ultima telefonata ai genitori”. Marmolada, la conferma sul disperso più giovane

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Finite le speranze per Nicolò Zavatta

Finite le speranze per Nicolò Zavatta, con i suoi 22 anni è il più giovane dei dispersi della strage della Marmolada. I genitori del giovane sono arrivati a Canazei per il prelievo del dna, utile per un eventuale riconoscimento. Martedì 5 luglio uno dei feriti di cui non si conosceva l’identià perché senza documenti è stato identificato, mentre mercoledì 6 luglio i droni hanno individuato dei resti di altri escursionisti. Si tratta dei corpi di alpinisti appartenenti alla stessa cordata: due alpinisti veneti.

Tra potrebbe esserci proprio Nicolò Zavatta, il più giovane dei dispersi dopo il crollo del ghiacciato della Marmolada, avvenuto nel primo pomeriggio di domenica 3 luglio. Insieme al giovane c’era un altro ragazzo di Barbarano Mossano, salvo per miracolo perché si trovava in un’altra cordata.

Finite le speranze per Nicolò Zavatta


Finite le speranze per Nicolò Zavatta (Marmolada): l’ultima telefonata

Speranze finite per Nicolò Zavatta. Insieme a lui l’amico Riccardo Franchin, 27enne ingegnere di Barbarano Mossano, nel Basso Vicentino, ora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. “Riccardo mi ha raccontato di aver avvertito un rumore strano e di aver alzato d’istinto la testa, per vedere cosa succedeva sopra di loro – spiega papà Mario al Corriere Veneto -. Quando ha visto che la cima stava franando, d’istinto ha iniziato a correre, più veloce che poteva, lui era il primo della cordata a sinistra. Gli stava piovendo addosso la montagna e ha tentato di fuggire”.

Finite le speranze per Nicolò Zavatta

Riccardo Franchin si è salvato, ma ormai le speranze sono finite per Nicolò Zavatta, che risulta ancora tra i dispersi. I due amici si trovavano in due cordate diverse e stando a quanto riferito dal sindaco della cittadina in cui i due amici erano residenti, il giovane aveva sentito i genitori poco prima della tragedia, appena una ventina di minuti prima.

“I genitori mi hanno raccontato che Nicolò li aveva chiamati con il cellulare, dalle pendici del ghiacciaio, circa 20 minuti prima che succedesse il distacco, mentre iniziava la scalata. La mamma ha raccontato che la sua grande passione era la montagna, al punto che le diceva sempre ‘Io non voglio fare l’escursionista ma l’alpinista’. E la Marmolada era uno dei suoi luoghi preferiti”, ha raccontato il primo cittadino di Barbarano Mossano. Intanto, con l’ausilio di droni ed elicotteri, proseguono le ricerche sulla Marmolada.

“Hanno trovato altri resti”. Marmolada, si aggiorna il bilancio di vittime e dispersi

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