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Giorgia Meloni, cosa è successo in Egitto

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Giorgia Meloni alla Cop 27 di Sharm el-Sheikh, giallo sul colloquio con Al-Sisi. Il presidente del consiglio italiano è atteso al primo vertice internazionale dove si parla di clima, energia e diritti. L’incontro è organizzato dall’Onu con il focus in particolare sui cambiamenti climatici. La premier nella mattinata di oggi, lunedì 7 novembre, ha incontrato il primo ministro della Repubblica federale democratica di Etiopia, Abiy Ahmed e poi il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog.

Come riporta Tommaso Ciriaco su Repubblica Giorgia Meloni “si è detta pronta a collaborare con il futuro nuovo governo israeliano per rafforzare il partenariato italo-israeliano nell’ambito industriale e tecnologico, in particolare nel settore delle tecnologie pulite per l’ambiente”. Poi il capo del governo ha incontrato il primo ministro del Regno Unito, Rishi Suna, conservatore col quale stringere un legame indispensabile per la politica estera. In ogni caso sullo sfondo c’è il caso di Giulio Regeni a tenere sulle spine il governo.

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L’incontro tra Giorgia Meloni e Al-Sisi e il caso Regeni

C’è grande attesa per l’incontro tra Giorgia Meloni e il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi soprattutto per il caso di Giulio Regeni. Il giovane ricercatore fu rapito e poi ritrovato senza vita, dopo essere stato torturato, il 3 febbraio 2017. Da quel momento, dopo l’incontro di Giuseppe Conte con Al-Sisi, nessun rappresentante italiano ha più incontrato il numero uno egiziano che si è sempre rifiutato di accettare le richieste italiane di fare chiarezza sull’accaduto. Inoltre c’è stato pure il caso di Patrick Zaki, lo studente universitario tenuto in prigione con l’accusa di minaccia alla sicurezza nazionale e propaganda di terrorismo.

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Al-Sisi ha accolto Giorgia Meloni con una stretta di mano al suo arrivo all’International Convention Center. Ma già nei giorni scorsi c’era stato uno scambio di messaggi su Twitter con il primo che si è congratulato per la nomina a presidente del consiglio e la premier che ha risposto: “Abbiamo a cuore la stabilità del Mediterraneo e del Medio Oriente. Siamo pronti a rafforzare la cooperazione bilaterale su questioni cruciali come la sicurezza energetica e l’ambiente” e anche, ha sottolineato, “sui diritti umani”.

Dunque ci sarà modo di affrontare col presidente egiziano il caso di Giulio Regeni che ancora provoca imbarazzo diplomatico e porta la delegazione italiana a un “prudente e poco sostenibile silenzio sul tema”? Giorgia Meloni non si è ancora espressa sull’argomento, mentre Fratelli d’Italia si è sempre schierato a favore della “ricerca della verità” sulla morte del ricercatore friulano e della solidarietà con Zaki. Senza però “indebite ingerenze” come ad esempio la concessione della cittadinanza italiana.

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