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“Ci ha lasciati un gigante”. Giornalismo italiano in lutto, si è spento nella sua casa

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Gianni Clerici è morto

Ora che Gianni Clerici è morto viene da pensare a cosa avrebbe detto il giorno dopo la vittoria del 14esimo Rolland Garros da parte di Nadal. Lui che del tennis è stato prima interprete e poi cantore ineguagliabile. Si è spento a 91 anni. A dare la notizia della sua morte l’ex direttore di Repubblica, giornale del quale era storica firma, Mario Calabresi. Lo ha fatto attraverso un tweet. “Ci ha lasciato Gianni Clerici, un gigante del giornalismo sportivo, aveva eleganza, competenza e sapeva spiegare tutto”.


“Un giorno mi portò con lui a Wimbledon e mi insegnò che il vero spettacolo erano i picnic sull’erba con fragole e panna. Buon viaggio Maestro”. Difficile trovare le parole per definirlo e allora meglio affidarsi a chi lo conosceva bene e, prima di lui, aveva scritto una pagina importante del giornalismo sportivo italiano: Gianni Brera.

Gianni Clerici è morto


Gianni Clerici è morto, il ricordo nelle parole di Gianni Brera


Sempre caustico nelle sue analisi Brera scrisse: “Si ritenne votato alle Lettere, coltivandole con amorevole incostanza. Perché considerarsi votato alle Lettere significa veder chiaro in se stessi, ma non al punto da ignorare che il genio chiede paziente fatica. E Gianni Clerici è più sovente geniale quando si spazientisce e i suoi amici lo sanno, ma non trascurano di vessarlo con autentiche intimidazioni pratiche”.

Gianni Clerici è morto


“Gianni Clerici ha la condizione burgenses che permetteva agevolmente a suo padre di mantenere anche lui. Ma essendo un comacino schietto, certi orgogli di natura pratica non poteva allenarli dal proprio animo così Gianni è giornalista regolare e inviato di un grande quotidiano. La sua specializzazione è sempre stata il tennis, ne ha scritto con piena cognizione di causa mai rinunciando a un concetto tecnicamente esatto per una frase letterariamente lusinghevole”.

(Leggi anche “Ci bullizza da anni, scusate lo sfogo”. Gianni Sperti, accusa pesantissima direttamente da UeD)

Gianni Clerici è morto


“Il ragazzino Clerici il suo gioco l’ha scoperto: era sottile e quasi gracile, e altri sport fuori del nuoto non gli convenivano tutto l’anno. L’orgoglio fisico lo ha indotto a soffrire fino a diventare abile come pochi, e quando poi Gianni ha dovuto scegliere tra il dinoccolato centromediano dei Boys del Como calcio e l’elegante livrea del tennis Club Como, lo stesso allenatore del calcio lo ha consigliato per il tennis”.


“Purtroppo Clerici era un atleta naturale, ma non abbastanza solido per garantire un asso al tennis italiano. Il particolare amore per le lettere, e la deviazione giornalistica, hanno fatto di Clerici un critico tra i meglio preparati ed efficaci del mondo a scrivere un trattato ancorché molto semplice. Gli sorrideva l’idea che giovanissimi lettori entrassero nel recinto fatidico, avendo un’idea chiara dello sport che stavano per scegliere e che impugnassero la racchetta conoscendo almeno i colpi fondamentali”.

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