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“Siete delle me…”. Attimi di tensione durante i funerali di Michela Murgia: la polizia costretta ad intervenire

  • Italia
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Fiori rifiutati e uomo che inveisce ai funerali di Michela Murgia, cosa è successo. Nella giornata di ieri, sabato 12 agosto, i familiari della scrittrice morta a 51 anni lo scorso giovedì, gli amici e tutti coloro i quali hanno voluto darle l’ultimo saluto si sono ritrovati alla Chiesa degli Artisti di Roma. Piazza del Popolo era gremita, proprio come ha voluto l’attivista che ha lottato tutta la vita per i ‘diritti queer‘: il suo funerale è diventato così un atto politico.

E non è mancato un gesto decisamente insolito per un funerale. Michela Murgia non ha voluto fiori in chiesa, ad eccezione di composizioni vegetali con mirto, fiori di carciofo, peperoncini e limoni. Così è stata gettata a terra fuori dal luogo sacro la corona floreale inviata dal Comune della Capitale, il cui sindaco è Roberto Gualtieri (Pd). In piazza tanti cartelli, striscioni con la scritta “God Save the Queer”, ma anche un uomo che ad un certo punto ha iniziato a gridare contro la folla.

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Tanti vip presenti, il discorso di Saviano e l’uomo che grida alla folla

Michela Murgia sapeva e voleva essere divisiva. Ogni suo gesto aveva un preciso significato politico come il matrimonio celebrato in articulo mortis il 15 luglio con Lorenzo Terenzi: “Sposo un uomo, ma poteva esserci anche una donna”. La sua “famiglia queer” era composta da tanti ‘figli dell’anima‘, amici e persone a lei vicine come il cantante lirico Francesco Leone, l’attivista Michele Anghileri e poi le scrittrici Chiara Valerio (VIDEO – LE SUE PAROLE AL FUNERALE) e Chiara Tagliaferri. Al funerale c’era anche Roberto Saviano che ha usato toni duri verso chi ha osteggiato in tutti i modi Michela Murgia.

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“Giornali infami, siti immondi – le parole di Roberto Saviano – col solo compito, anzi il mandato di insinuare che dietro l’impegno c’è la furbizia del profitto, dietro la denuncia c’è l’accordo, dietro la solidarietà la perversione. È alla vita che Michela ha dedicato ogni energia, perché strade sicure le fanno persone che le attraversano, le case sicure le fanno le luci dentro accese, i Paesi sicuri li fanno i popoli che rispettano i diritti degli ultimi e un mare è sicuro non quando un confine lo divide, ma quando una nave lo attraversa”.

Il funerale di Michela Murgia è stato poi disturbato dalle grida di un uomo di 50 anni circa che ad un certo punto ha urlato contro la folla: “Comunisti di mer**, viva la Meloni!“. Subito gli agenti di polizia lo hanno avvicinato e riportato alla calma. Tanti i personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e della cultura presenti: Concita De Gregorio, Marco Damilano, Chiara Valerio, Elly Schlein, Sandro Veronesi, Paolo Virzì, Lella Costa, Francesca Pascale, Paola Turci, Chiara Tagliaferri e Nicola Fratoianni. E poi tanta gente comune che, all’uscita del feretro dalla chiesa, ha intonato “Bella Ciao”, canto popolare e partigiano che, a 78 anni dalla liberazione dalla dominazione nazi-fascista, continua a dividere anziché unire un’Italia oggi orfana di una voce forte e libera come quella di Michela.

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