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Emanuela Orlandi. Ossa trovate in chiesa, parla la famiglia della scomparsa

  • Italia

“Perché collegamenti con la scomparsa di Emanuela? Chiariscano”. E ancora: “Chiederemo alla Procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa e come mai il loro ritrovamento è stato messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi, ma qualcuno parla anche di Mirella Gregori, l’altra ragazza scomparsa nel nulla. Il bollettino emesso ieri sera dalla Santa Sede fornisce poche informazioni”. Così Laura Sgrò, legale della famiglia di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa a Roma nel 1983, in riferimento al ritrovamento di ossa in un locale annesso alla sede della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma.

Sgrò parla a nome della famiglia Orlandi, in queste ore trincerata nel silenzio. Pietro Orlandi, riferisce sempre Sgrò, preferisce non dire nulla almeno fino a quando elementi certi non saranno resi noti. Intanto filtrano le prime parziali notizie sul ritrovamento. Potrebbero appartenere a due persone le ossa ritrovate in un edificio adiacente al Palazzo della Nunziatura vaticana, a Roma, e collegate forse al caso Emanuela Orlandi. (Continua a leggere dopo la foto)



Durante i lavori di rifacimento del pavimento gli operai avrebbero ritrovato uno scheletro quasi intero e, in un altro punto, altri frammenti di ossa. La Procura della Capitale procede per omicidio e ha disposto accertamenti sui resti. In passato si sarebbero verificati altri episodi analoghi. Si stanno eseguendo comparazioni, concentrate in particolare sul cranio e sui denti, per verificare se i resti rinvenuti si ricolleghino al caso di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983. Le ossa sono state trovate nel pomeriggio di lunedì nel seminterrato di alcuni locali della sede della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma. (Continua a leggere dopo la foto)

È quanto rende noto la sala stampa della Santa Sede. Le indagini si svolgono in collaborazione con la magistratura italiana. I primi esami serviranno a verificare lo stato di conservazione per capire se sarà possibile estrarre tracce di materiale organico utili per risalire al Dna. I primi accertamenti, che si basano su parametri antropometrici, punteranno a stabilire con certezza sesso, età, causa ed eventuale data del decesso. Per queste verifiche saranno necessari alcuni giorni. Il ritrovamento, secondo quanto riportato dal bollettino emesso in data 30 ottobre dalla Sala stampa del Vaticano, parla di frammenti ossei ritrovati nel corso di lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura apostolica in Italia, sita in Roma. (Continua a leggere dopo la foto)

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Un ritrovamento accidentale, dunque, come fu quello dei resti di Elisa Claps, emersi dalla soffitta della chiesa della SS. Trinità di Potenza, nel 2010, per mano prima di due addette alle pulizie. Se si riuscirà ad estrarre il Dna dai resti basteranno 7-10 giorni per capire se sono effettivamente quelli di Emanuela Orlandi. Lo afferma Giovanni Arcudi, direttore della Medicina Legale dell’università Tor Vergata di Roma, secondo cui altrimenti gli esami potrebbero richiedere tempi più lunghi.

Caso Emanuela Orlandi, il Vaticano indaga sul ritrovamento di ossa. Le ultimissime

 

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