Covid Italia, aumentano i contagi nel Paese e le regioni sentono sempre più vicino il rischio zona gialla. Con il Natale alle porte, l’ipotesi prende sempre più forma. Numeri che continuano a risalire sul territorio nazionale, destando particolare preoccupazione in alcune regioni.
Secondo gli esperti si tratterebbe di una tendenza in crescita in vista delle prossime settimane, al termine delle quali potrebbe essere decretato l’addio alla zona bianca e il ritorno a misure anti-contagio più restrittive. Focus sul Friuli Venezia Giulia, come Alto Adige, Lombardia e Lazio. La situazione pandemica desta maggiore preoccupazione nel Nordest del Bel Paese, dove sembrano essere state superate le soglie dei ricoveri in terapia intensiva (10%) e nei reparti ordinari (15%), parametri che non scanserebbero il rischio per le regioni di entrare in zona gialla.
In particolar modo il Friuli Venezia Giulia, “con le rianimazioni al 14% e gli altri reparti al 23%”, riporta Il Sole 24 Ore, “potrebbe finire addirittura in arancione nelle vacanze di Natale”. Una data x, quella del 6 dicembre, che vedrà l’entrata in vigore non solo del Super Green Pass, ma anche dell’ipotesi sempre più certa per l’Alto Adige di passare in zona gialla. Con queste parole l’assessore alla sanità Thomas Widmann ha sottolineato.
“Non cambia tanto in termini di regole, ma se non facciamo niente diventeremo arancioni e rossi”. La situazione non sembra essere differente per Lombardia e Lazio. Se in Lombardia si registrano 145 casi settimanali ogni 100mila abitanti), con una risalita dei ricoveri nei reparti ordinari all’13%, in aumento anche quelli in terapia intensiva, al 7%.
Per quanto riguarda la regione Lazio, con 162 casi settimanali ogni 100mila abitanti, il governatore Nicola Zingaretti ha dichiarato: “Possiamo evitare la zona gialla. C’è margine per lavorare ed evitare restrizioni”. Restano ancora in sospeso, anche Marche e Liguria dove le terapie intensive superano rispettivamente l’11 per cento e il 10 per cento, la soglia limite dei ricoveri. Una situazione che desta preoccupazione anche in Calabria, con 89 nuovi casi ogni 100mila abitanti, a fronte di una media di 142.