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Coronavirus, rallentano i contagi ma non i morti: ancora tante vittime

Sono 20465 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 566 decessi, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. I guariti, in totale, sono 35435. I casi attualmente positivi sono 103616 (1363 nuovi contagi). In isolamento domiciliare 72333 persone, mentre 28023 sono ricoverate con sintomi (+176). I pazienti in terapia intensiva sono 3260: il numero continua a calare (-83).

“Sono convinto, anche se i numeri sono ancora un po’ così, che presto inizierà la discesa verticale. Abbiamo fatto un periodo di discesa moderata, ma sono convinto che inizierà una discesa più intensa, più violenta e verticale e che si interromperà il contagio”.
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Centocittà su Radio1 a proposito dell’emergenza coronavirus. Negli ultimi giorni a Milano e in Lombardia “la situazione è andata bene, la gente ha capito la necessità di rimanere a casa e che se tutti quanti facciamo questo sforzo molto probabilmente riusciremo a interrompere questo contagio”, ha aggiunto. Continua dopo la foto


Il virus “è stato particolarmente violento in Lombardia, perché molto probabilmente stava circolando nel nostro territorio già da parecchi giorni. Altrimenti non si spiegherebbe questa ondata di una violenza inaudita che non ha in alcun modo potuto essere controllata, ha continuato. Continua dopo la foto


“Noi abbiamo seguito tutti i protocolli e abbiamo fatto le scelte in accordo con l’Iss, abbiamo dovuto ricorrere all’ospedalizzazione, perché da noi se la gente non veniva ospedalizzata non riusciva a sopravvivere. vorrei capire quali sono le contestazioni sugli errori commessi”. Continua dopo la foto

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In vista del 4 maggio “aspetteremo quello che ci diranno i nostri esperti, i nostri epidemiologi, per capire l’andamento di questa curva che sta rallentando, ma molto molto adagio. Io ero convinto che rallentasse più velocemente. Ma mi auguro che sia una questione di giorni”. “Mi auguro che presto si vedano gli effetti benefici di questa chiusura, perché stiamo ancora vivendo le code del periodo in cui invece eravamo semichiusi”.

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