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“Come è morto”. Andrea Purgatori, cosa è emerso nelle ultime ore

  • Italia
Andrea Purgatori, come è morto il giornalista

Morte Andrea Purgatori, due persone sono state iscritte nel registro degli indagati nel fascicolo aperto in procura a Roma sulla scomparsa del giornalista e conduttore. La famiglia ha presentato un esposto. Le persone finite nel registro degli indagati sono due persone che operano in una struttura di diagnostica. Intanto si sta procedendo all’acquisizione delle cartelle cliniche nelle strutture che hanno avuto in cura il giornalista scomparso mercoledì scorso. Nell’esposto depositato, i familiari hanno chiesto che venga fatta luce sulla correttezza della diagnosi refertata al giornalista e delle cure apportate.

Si procede per omicidio colposo. Insieme all’esame autoptico verrà effettuata anche una tac e se sarà necessario potrebbe essere successivamente chiesta un’ulteriore consulenza. Andrea Purgatori si era fatto conoscere, dalle pagine del Corriere della Sera, per i suoi articoli sul terrorismo e in particolare per la sua inchiesta sulla Strage di Ustica, a cui si dedicò per molti anni. Dalla stagione televisiva 2017-2018 conduceva su LA7 la nuova edizione di Atlantide, per il quale aveva ricevuto il Premio Flaiano 2019 come Miglior programma culturale. Nell’autunno del 2022 è stato protagonista della docu-serie di Netflix ‘Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi’.

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Andrea Purgatori, come è morto il giornalista

Qualche ora dopo il decesso i suoi famigliari hanno parlato di ”breve e fulminante malattia’‘ che avrebbe colpito il celebre giornalista negli ultimi mesi. Ma cosa è successo? A cercare di dare una spiegazione ci ha pensato Andrea Tornago per “Domani”. “Tutto ha inizio il 24 aprile scorso, quando Purgatori si ricovera nella clinica privata Villa Margherita. – si legge nell’articolo riportato anche da Dagospia – Nulla di grave, solo un vago senso di spossatezza che gli suggerisce di eseguire qualche controllo: il giornalista è molto attento alla salute e si sottopone ad approfonditi check-up periodici da cui è sempre risultato in perfetta salute”.

Il giornalista viene inviato per approfondimenti in una famosa clinica sull’Aurelia, la Casa di Cura Pio XI perché “dagli esami emergono parametri fuori posto, riscontrati da una tac e una biopsia”.”Qui, secondo la denuncia, ai primi di maggio il professor Gianfranco Gualdi, responsabile della radiologia e riconosciuto esperto della materia, formula una pesante diagnosi di tumore al polmone con metastasi diffuse agli organi vicini e al cervello”, si legge ancora.

Andrea Purgatori, come è morto il giornalista

In una terza clinica iniziano i cicli di radioterapia ad altissimo dosaggio. Andrea Purgatori cerca le migliori cure e si rivolge a un centro altamente specializzato in radioterapia, dove confermano diagnosi e radioterapia proseguendo con gli alti dosaggi. Il 17 maggio il giornalista registra una puntata di Atlantide, ma poi inizia a stare male. “Tuttavia nella clinica dove gli avevano diagnosticato il tumore il primario e la sua équipe confermano il buon esisto della terapia: le metastasi si sarebbero ridotte notevolmente”, ma il giornalista peggiora e viene ricoverato nuovamente a Villa Margherita.

L’esito della nuova tac è sconvolgente, secondo quanto riportato dal giornalista Andrea Tornago, “i medici riscontrano solo alcune ischemie cerebrali, ma non trovano traccia di alcuna metastasi al cervello. Per il medico questa diagnosi, clamorosamente diversa da quella che ha portato alla scelta della terapia, spiega pienamente il quadro clinico Purgatori”. Anche una risonanza magnetica al cervello esaminata dal neuroradiologo Alessandro Bozzao esclude la presenza di metastasi “non solo le metastasi non ci sono, ma non ci sarebbero mai state”.

Tra i luminari, però, c’è chi conferma la diagnosi iniziale di tumore con metastasi e insiste con le cure già avviate e chi la confuta radicalmente. Il professor Bozzao “resta sulla sua posizione: tutti i radiogrammi effettuati fin dall’inizio confermano la sola diagnosi di ischemia cerebrale, una patologia forse curabile”. L’8 luglio ‘assistente personale di Andrea Purgatori chiama l’ambulanza e il giornalista viene ricoverato all’Umberto I. In un colloquio con la famiglia interviene un radiologo, che conferma la presenza delle metastasi al cervello. Il medico collaborava con Gualdi nella clinica Pio XI ed “era uno dei firmatari del referto del giorno 8 maggio da cui era partita la diagnosi”. Il 19 luglio Andrea Purgatori muore all’Umberto I.


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